MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

“tempo”) o “storia virtuale” o “controfattuale”, ossia la storia non quale si è
effettivamente verificata ma quale si sarebbe potuta svolgere se vi fosse
stata nel passato una variazione degli eventi, di eventi anche minimi, che
l’hanno determinata.
Pur potendosi ascrivere all’ucronia ascendenti illustri 66 (precorritrici
dell’ucronia potrebbero certamente essere le riflessioni di Tito Livio 9,17-
19 sull’esito di una eventuale guerra in Italia se Alessandro Magno, dopo
aver conquistato l’impero persiano, avesse deciso di attaccare la potenza
romana), essa è fatta comunemente risalire, per la sua origine, a un filosofo
francese dell’Ottocento, Charles Renouvier (1815-1903), che pubblicò nel
1876 in forma definitiva la sua Uchronie (l’Utopie dans l’Histoire), un
saggio, presentato come apocrifo, sulla storia occidentale dalla morte di
Marco Aurelio all’avvento di Carlo Magno, narrata però con una variante:
alla morte di Marco Aurelio (180 d.C.) succede non il degenere figlio Com-
naca da una strana Italia se avesse vinto Radetzky, in «Corriere della Sera», 8 dicembre 2004;
Aurelio Lepre, Se il Duce della marcia su Roma si fosse chiamato d’Annunzio, in «Corriere
della Sera», 24 luglio 2005; Eva Cantarella, Se Marco Antonio e Cleopatra avessero sconfitto
Ottaviano, in «Corriere della Sera», 1° agosto 2005; Luciano Canfora, Senza il complotto di
Olimpiade il «Grande» sarebbe stato Filippo, in «Corriere della Sera», 7 novembre 2005; Alberto
Melloni, La rivoluzione di Martin Lutero che fu utile anche ai cattolici, in «Corriere della
Sera», 8 novembre 2005; Giovanni Belardelli, Senza Cavour e gli altri, oggi l’Italia sarebbe
una confederazione di Stati, in «Corriere della Sera», 11 novembre 2005; Sergio Luzzatto,
Eliminare il Terrore giacobino? Le rivoluzioni vogliono i Robespierre, in «Corriere della Sera»,
12 novembre 2005; Sergio Romano, 4 marzo 1861: Lincoln non giura. Immaginate il mondo
senza gli Usa, in «Corriere della Sera», 14 novembre 2005. Aggiungiamo alla serie anche la
risposta di Sergio Romano al lettore Mario Taliani, Italia 1943-1945: se il fascismo non fosse
caduto, in «Corriere della Sera», 27 agosto 2005 (il commentatore immagina due possibili alternative
conseguenti a un mancato 25 luglio: una martellante campagna di bombardamenti alleati
che avrebbe raso al suolo le città italiane, con il rapido crollo del fronte interno e del regime
fascista, o la personale conduzione delle trattative, da parte del Duce, per un’onorevole uscita
dell’Italia dalla guerra, con sconfitta finale dei tedeschi e il tranquillo ritiro di Mussolini a vita
privata, consenzienti gli alleati). L’ex coordinatore nazionale per la sicurezza e l’antiterrorismo
USA Richard A. Clarke ha delineato le prospettive future della guerra al terrorismo, immaginando
altri devastanti attacchi in America (Las Vegas e altre località americane) e l’intero
Medio Oriente ridotto a campo di battaglia: vd. Richard A. Clarke, Storia della prima guerra
globale, in «Corriere della Sera», 11 luglio 2005.
66 Ripercorre la storia dell’ucronia, citando esempi precedenti al Renouvier, Gianfranco de
Turris, Tutti i futuri del mondo, postfazione a Se la storia fosse andata diversamente. Saggi di
storia virtuale, cit., pp. 291-326. L’ucronia ha originato una vera e propria tradizione narrativa,
che vanta, per esempio, autori come Kingsley Amis (Modificazione H.A.), Paul Menard (1938
La distruzione di Parigi) e i nostri Guido Morselli (Roma senza papa, Contropassato prossimo)
e Roberto Pazzi (La malattia del tempo). Un’ampia antologia di racconti sul tema della storia
alternativa è I mondi del possibile, a cura di Piergiorgio Nicolazini, Editrice Nord, Milano 1993.
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