MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

Hitler e, prima ancora, durante la sua indagine sulla fine del Führer, nelle ambigue
testimonianze della giornalista svizzera Carmen Mory (già internata a
Dachau e poi arruolatasi nella Gestapo) e del medico Karl-Heinz Späth. 24
Torna fuori periodicamente la falsa foto del cadavere (intatto) di Hitler riverso
tra le rovine della Cancelleria: si tratta invece di un anonimo sosia, a cui una
strana vicenda, non ancora ben chiarita da una seria indagine, riservò quella
sorte. 25 Anche una rivista di divulgazione storica anni addietro non ha resistito
alla tentazione di presentare in copertina uno scoop sensazionale, sia pur in
forma dubitativa (l’immagine di Hitler vi campeggia dietro l’ambiguo ma efficace
titolo Una ipotesi sorprendente. È morto nel suo letto?). L’autore dello
scoop, Horst Newmann, pretendeva di aver scovato il redivivo Hitler in
Africa, identificandolo con un vecchio che sarebbe morto di morte naturale
nel 1964 nella “Terra di Nessuno”, una striscia di terra fra l’Angola e l’Africa
del Sud Ovest che nel 1945 era libera da qualsiasi giurisdizione. Il vecchio
avrebbe rivelato in punto di morte la sua identità a un missionario, tale padre
Barata, e questi avrebbe raccontato il fatto al capo della polizia locale, il portoghese
Manuel Faria. Quindi si tratta di una testimonianza di second’ordine,
di quelle da cui mette in guardia Trevor-Roper. 26 L’articolo di «Historia», a
nostro giudizio, ci sembra un esempio di come non si deve fare un’indagine
storica, a meno che non si voglia scadere nel facile sensazionalismo. Nessun
riscontro viene riportato a suffragare la testimonianza personale dell’autore
dell’articolo e del presunto straordinario ritrovamento di Hitler in Africa, a
parte il fatto che a un vecchio moribondo, stante in chissà quali condizioni
mentali, si può far dire ciò che si vuole.
24 Al riguardo ricordiamo che nel 1966 si affacciò alla ribalta delle cronache una ragazza
di ventinove anni, tale Gisela Heuser, che pretendeva di essere riconosciuta quale figlia naturale
di Hitler.
25 Vd. Enzo Biagi, Berlino, nel bunker dell’apocalisse, in «Corriere della Sera», 20 settembre
1992. Sulla falsa foto del cadavere di Hitler: Carlo De Risio, Hitler, è una patacca lo
scoop di Mosca, in «Il Tempo», 18 settembre 1992.
26 Vd. Horst Newmann, In un angolo dell’Angola..., in «Historia», n. 119, ottobre 1967,
pp. 18-29. Nell’articolo è riprodotta una foto di Hitler con una graziosa fanciulla bionda, che la
didascalia indica essere forse «la misteriosa Gisela, alla quale egli spesso scriveva e che potrebbe
essere stata una sua figlia illegittima» (p. 21). Lungi dall’essere stata una sua figlia illegittima
(e si vede quanto sia facile aggiungere leggende a leggende), la fanciulla si può chiaramente
identificare con Geli Raubal, la nipote morta suicida nel 1931, proprio in casa del futuro
dittatore. Altra ricostruzione piuttosto fantasiosa è quella di Édouard Bobrowski, Il dossier della
sparizione di Hitler, in I grandi enigmi della seconda guerra mondiale, presentati da Bernard
Michal, dossier n. 1, Edizioni Ferni, Ginevra 1972, pp. 223-246 (che lascia irrisolti gli interrogativi,
non escludendo una ipotetica fuga del dittatore).
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