MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

I russi provvidero poi a identificare definitivamente i resti dei cadaveri
confrontando le protesi dentarie di Hitler e della Braun con le radiografie
in possesso del loro dentista personale, il dottor Hugo Blaschke, prelevate
nel suo studio il 9 maggio. 13 La versione di Trevor-Roper è stata sostanzialmente
accettata dagli storici ed è quella generalmente seguita nel capitolo
finale delle più famose ricostruzioni del Terzo Reich e nelle biografie
di Hitler, come le opere di Shirer, 14 di Bullock, 15 di Fest. 16
Rimane, però, sconcertante il comportamento dei sovietici. Già il 9 giugno
il maresciallo Þukov, comandante dell’esercito sovietico, e il generale
Berzarin, comandante della piazza di Berlino, cominciarono a mostrarsi
stranamente reticenti sulla sorte di Hitler, affacciando addirittura l’ipotesi
(Berzarin) che potesse essersi rifugiato in Spagna. Tali dicerie influenzarono
anche il generale Eisenhower, che vi dette credito. È noto peraltro che lo
stesso Stalin non credette al suicidio di Hitler e più volte, come ad esempio il
17 luglio alla conferenza di Potsdam, colloquiando con il segretario di stato
americano James F. Byrnes, affacciò la sorprendente ipotesi che il capo dei
nazisti fosse riuscito a fuggire da Berlino assediata per rifugiarsi in Spagna o
in Argentina. Non sappiamo quanto il dittatore sovietico realmente credesse
alla possibilità di un Hitler redivivo: probabilmente, allarmando gli alleati, si
proponeva di ottenere da loro maggiori concessioni, 17 o forse già cominciava
a sospettare certe strane connivenze tra gli angloamericani e i superstiti
apparati dell’intelligence nazista, come l’organizzazione Gehlen, che rese
13 In mancanze del dottor Blaschke, irreperibile, furono la sua assistente Käte Heusermann
e l’odontotecnico Fritz Echtmann, convocati dai russi, a effettuare il riconoscimento dei corpi
sulla base delle protesi dentarie.
14 William L. Shirer, Storia del Terzo Reich, trad. di Gustavo Glaesser, vol. II, Einaudi,
Torino 1962³, pp. 1718-1727. Vd. anche Giuseppe Mayda, La morte di Hitler, in Enzo Biagi,
La seconda guerra mondiale, vol. VII La fine della Germania, Gruppo Editoriale Fabbri,
Milano 1983, rist., pp. 2474-2490.
15 Alan Bullock, La morte di Hitler, in Storia della Seconda Guerra Mondiale, diretta da
sir Basil Liddell Hart e Barrie Pitt, vol. VI, Rizzoli - Purnell, Milano 1967, pp. 312-321; Id.,
Hitler, studio sulla tirannide, trad. di Cesare Salmaggi e Bice Vivenza, Mondatori, Milano 1979
(I ed. 1955), pp. 491-502.
16 Joachim Fest, Hitler, vers. it. a cura di Francesco Saba Sardi, Rizzoli, Milano 1976², pp.
912-919, versione sostanzialmente immutata anche nell’ultima edizione dell’opera (La Biblioteca
di Repubblica, Milano 2005, pp. 1056-1065). Del medesimo vd. anche La disfatta. Gli ultimi
giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich, trad. di Umberto Gandini, Garzanti, Milano 2005².
17 Giunse persino ad accusare gli inglesi di proteggere Hitler e la Braun, donde l’incarico
dell’inchiesta a Trevor-Roper per sventare qualsiasi sospetto assodando la verità sulla fine del
leader nazista.
–41–