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LA FRAMMENTARIETÀ DEL ROMANZO
RIPRODOTTA CINEMATOGRAFICAMENTE
Il romanzo latino ci è giunto gravemente mutilo, mancante sia della
parte iniziale che di quella conclusiva e ricco di numerose lacune; secondo
alcune testimonianze sono giunti a noi solo i libri XIV, XV, XVI, il romanzo
sarebbe quindi stato molto più esteso. Questa frammentarietà giova ad avvicinare
il Satyricon-romanzo alla sua versione cinematografica. Infatti, guardando
il film, si ha l’impressione che potrebbe durare altrettanti 138 minuti
o che potrebbe finire da un momento all’altro; gli episodi del film sembrano
essere tasselli disordinati di un puzzle molto più grande: la situazione della
Roma antica.
Ma questo aspetto frastagliato è sicuramente voluto da Fellini, come
si può capire dalle sue parole: “Il racconto ci è giunto per frammenti e il
racconto sarà solo a frammenti, con l’alogicità dei sogni, colmo di vuoti
improvvisi. Qualcosa come un mosaico dissepolto. La realtà presentata
sarà non storica, ma onirica”.
LA TRAMA: DIFFERENZE E ANALOGIE NELLO SVOLGIMENTO
Prendendo in considerazione la definizione che lo stesso Fellini dà al
suo Satyricon “saggio di fantascienza del passato” e prestando attenzione
soprattutto al termine “fantascienza”, sembra quasi scontato il discostarsi
del film dalla trama del romanzo da cui prende solo spunto.
Fellini mantenne i personaggi principali quali Encolpio, Ascilto, Gitone;
nel contempo alcuni personaggi furono eliminati come il retore Agamennone
e l’ancella accompagnatrice della “Matrona di Efeso”; contemporaneamente
il ruolo di altri venne ampliato, come nel caso di Lica, altri ancora furono
completamente inventati come Vernacchio, attore cui, nelle prime scene del
film, si immagina sia venduto Gitone; addirittura interi episodi completamente
inventati dal regista sono inframezzati durante la narrazione, come il
suicidio della coppia patrizia nella splendida villa abbandonata dai servi
affrancati e dai giovani figli, l’episodio dell’Ermafrodito, la figura della
Ninfomane, gli attori del circo che inscenano Arianna e il Minotauro.
Possiamo notare come in quasi tutto il film, la traccia originaria del
romanzo del poeta romano sia pressoché tralasciata; in alcuni episodi però
ritroviamo l’opera di Petronio quasi seguita alla lettera: ad esempio il ban-
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