MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

Il ragazzo raccontò a Juan del campo e gli parlò di Jerry, il suo nuovo bassista.
Arrivata la sera, Ben non vedeva l’ora di rivedere Carol, e decise di andarla
a trovare. Compose il numero e la chiamò:
– Ciao Carol, come stai?
– Oh, ciao Ben. Ora che mi hai chiamato sto molto meglio.
– Che fai stasera? Ti va una pizza al molo?
– Certo! Voglio sapere tutto del campo. Ci vediamo tra mezz’ora al
molo.
Il molo era il posto più tranquillo e romantico di Claremount. Non era
un vero e proprio porto, perché vi erano una decina di barche, ma rimaneva
sempre molto bizzarro, soprattutto grazie al ristorante “Il molo”: Ben non
c’era stato molte volte, perché era un posto molto costoso.
Dopo poco arrivò anche Carol e i due entrarono nel ristorante. Dentro,
il locale aveva luci smorte e qualche candela qua e là: sembravano i sotterranei
di un castello.
– Allora che mi dici? Che mi racconti di questa esperienza?
– Non ti aspettare rose e fiori... non è come nei film. Questa è roba da
duri.
Carol scoppiò a ridere e Ben rimase incantato ancora dal suo sorriso
perfetto: era bellissima. I due “piccioncini” rimasero a parlare del campo e
Ben gli parlò di Jerry e della loro canzone.
– Un giorno me la farai sentire questa canzone? Sono sicura che è un
vero capolavoro. Qual è il titolo?
– I can change the world whith my own two hands.
– Oooh... che titolo. E come speri di cambiare questo mondo?
– Magari con piccoli gesti come dirti “Ti amo”, oppure pagando il
conto...
– Devo pagare il conto?!
– Ehi, rilassati... scherzavo. Già ho fatto tutto io. Andiamo?
Ben e Carol uscirono dal ristorante ridendo e scherzando e camminarono
lungo tutto il molo, mano nella mano, senza pensare ai loro problemi
e, arrivati alla barca dello zio, i due si sdraiarono a prua, fissando le stelle.
Il posto era molto romantico e l’acqua che s’infrangeva sulle barche, era il
sottofondo perfetto per quel momento.
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