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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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fila con gli altri, altrimenti ti mando subito a pulire le latrine!<br />

Detto così, Ben si girò <strong>di</strong> scatto e si andò a mettere in riga.<br />

– Io sono il sergente istruttore Artman. Ogni volta che dovete parlare o<br />

fare qualcosa mi dovrete chiedere il permesso e la prima e ultima parola che<br />

mi <strong>di</strong>rete sarà “signore”, capito bene luri<strong>di</strong>ssimi vermi?<br />

– Signorsì signore!<br />

– Io sono un duro e non mi aspetto <strong>di</strong> piacervi, ma se mi <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>rete<br />

sarò costretto a punirvi <strong>di</strong> brutto. Per ora siete uno sputo, la più bassa forma<br />

<strong>di</strong> vita organica e io v’insegnerò a <strong>di</strong>ventare uomini, macchine <strong>di</strong> morte.<br />

Qui non ci sono <strong>di</strong>stinzioni razziali e siete tutti uguali: vermi in via evolutiva.<br />

Ora vi mostrerò gli alloggi e tra un’ora inizierà l’addestramento.<br />

L’alloggio era piuttosto piccolo e conteneva quattro posti letto. Le<br />

coperte erano tutte impolverate e il como<strong>di</strong>no ospitava un esercito d’acari.<br />

C’erano anche due piccoli arma<strong>di</strong>etti in metallo con uno spazio <strong>di</strong>viso all’interno,<br />

per poggiare le poche cose utili. Il bagno era in comune ed era in<br />

con<strong>di</strong>zioni pietose: polvere e scarafaggi.<br />

Ben si sedette sul letto, si mise la <strong>di</strong>visa e gli scarponi e attese i suoi<br />

compagni <strong>di</strong> camerata. Poco dopo varcò la soglia della sua camera un<br />

ragazzo molto alto e grosso, <strong>di</strong> carnagione piuttosto scura, probabilmente<br />

un altro afroamericano come Ben.<br />

– Ciao, io sono Benjamin, ma gli amici mi chiamano Ben. Tu sei?<br />

– Jeremy... Jeremy Nelson, ma tutti mi chiamano Jerry. Vengo da Los<br />

Angeles. Tu da dove vieni?<br />

– Claremount. Una citta<strong>di</strong>na ai pie<strong>di</strong> delle montagne: un para<strong>di</strong>so terrestre.<br />

Poco dopo Ben, scoprì <strong>di</strong> avere in camera un ragazzo appassionato <strong>di</strong><br />

musica quanto lui: un bassista. Jerry era un ragazzo brillante, abbastanza<br />

per entrare nel progetto <strong>di</strong> “Change the world whith the music”. Un semplice<br />

ragazzo <strong>di</strong> strada che, dopo esser stato bocciato per ben tre volte <strong>di</strong><br />

fila, decise <strong>di</strong> aprire un negozio <strong>di</strong> Cd musicali: una fotocopia ingran<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

Ben, quin<strong>di</strong> un possibile componente del gruppo che Ben aveva sempre<br />

sognato. Un buon inizio.<br />

– Voglio tornare a casa dalla mia Carol... sono qui solo da mezz’ora e<br />

già tornare a casa. Cercherò <strong>di</strong> farmi mandare a casa per infermità mentale...<br />

magari se gli <strong>di</strong>co che voglio <strong>di</strong>ventare una rockstar mi ci mandano...<br />

Jerry scoppiò a ridere e prese il suo basso intonando un pezzo <strong>di</strong> “Born<br />

in the U.S.A.” del boss del Rock: Bruce Springsteen.<br />

– 254 –

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