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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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e Ben cercò <strong>di</strong> raggirarlo con le classiche frasi da bravo ragazzo: – Buongiorno<br />

signor Jefferson, cosa posso fare per lei?<br />

– L’affitto... mi dovete pagare l’affitto.<br />

– Puntuale come un orologio svizzero e... – <strong>di</strong>sse Juan con un sorrisetto<br />

finto stampato sulla faccia.<br />

– Ho capito – <strong>di</strong>sse il signor Jefferson – non avete ancora i sol<strong>di</strong>...<br />

aspetterò una settimana, dopo<strong>di</strong>ché vi farò sgomberare il locale, capito<br />

giovani?<br />

Detto così, il signore se n’andò e i due ragazzi lo guardarono con o<strong>di</strong>o,<br />

poi Ben si girò verso Juan e <strong>di</strong>sse:<br />

– Quando <strong>di</strong>venterò una rockstar, mi comprerò tutto il locale e ingaggerò<br />

qualcuno per uccidere quel dannato vecchiaccio!<br />

Quel giorno gli incassi non andarono a gonfie vele ma Ben si consolò<br />

con la sua chitarra, cercando qualche base per la sua canzone.<br />

La sera, appena chiusero il negozio, salirono in macchina e se n’andarono<br />

dal vecchio Bo, a prendere una birretta per rilassarsi.<br />

Arrivati lì, entrarono nel locale e trovarono la solita gente: Jack occhio<br />

<strong>di</strong> vetro, un veterano della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale che si ubriacava per<br />

<strong>di</strong>menticare. Poi c’era Mike, un vecchio scorbutico che si fermava a<br />

gabbare i novellini del poker con le sue giocate scorrette. E infine c’era Bo,<br />

il proprietario del locale, che era sempre <strong>di</strong> buon umore e offriva spesso da<br />

bere a tutti quando si ubriacava lui stesso.<br />

Juan e Ben si sedettero al solito posto e or<strong>di</strong>narono il solito Jack Daniel’s<br />

fino ad essere completamente sbronzi. A quel punto Ben iniziò a cantare e a<br />

suonare il pianoforte mentre Juan e Bo ballavano sul bancone barcollando<br />

qua e là.<br />

I due ragazzi tornarono a casa verso mezzanotte e crollarono in un<br />

sonno profondo.<br />

La mattina dopo, Juan entrò in casa <strong>di</strong> Ben alle sette e mezzo, puntuali<br />

come al solito e i due si recarono a lavoro.<br />

Appena scesero dalla macchina, i ragazzi incrociarono lo sguardo <strong>di</strong><br />

Carol, una ragazza che Ben conosceva da tanto tempo e con la quale aveva<br />

avuto una storia al liceo che durò due anni. La cotta che aveva per lei non<br />

era passata, infatti il ragazzo arrossì e la ragazza ricambiò il gesto salutandolo<br />

con un sorriso smagliante.<br />

– Cosa aspetti a riprovarci? – gli <strong>di</strong>sse Juan.<br />

– Dici che dovrei invitarla a cena?<br />

– 249 –

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