MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...
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lino, e coperto da un bianco mantello. Patroclo. Era solo un ragazzo, non<br />
credo nemmeno che fosse stato un eroe. Adesso ne avevano fatto un Dio.<br />
Con la sua morte aveva evitato che la guerra fosse vinta in nostro favore.<br />
Sorse l’alba e venne il giorno che per sempre avrei ricordato come il<br />
giorno della fine <strong>di</strong> Ettore. Da quanto seppi portarono ad Achille le armi che<br />
i migliori artigiani Achei avevano costruito per lui, quella notte, lavorando<br />
con arte <strong>di</strong>vina. Lui era abbracciato al corpo del cugino, girò lo sguardo<br />
verso le armi. Sembravano fatte da un <strong>di</strong>o per un <strong>di</strong>o. Era una tentazione a<br />
cui Achille non avrebbe potuto resistere.<br />
Così si alzò da quel corpo, si fece mettere l’armatura e marciò con il<br />
cavallo verso le porte <strong>di</strong> Troia. Si arrabbiò con il cavallo, così lo insultava e<br />
gli gridava contro. Ce l’aveva con lui perché non era stato in grado <strong>di</strong> proteggere<br />
Patroclo dalla morte, fuggendo dalla battaglia. E <strong>di</strong>ce la leggenda<br />
che il cavallo gli rispose, abbassando il muso, e strappando le re<strong>di</strong>ni parlò<br />
con voce umana e gli <strong>di</strong>sse: «Correrò veloce come il vento, Achille, ma più<br />
veloce <strong>di</strong> me corre il tuo destino incontro alla morte». Achille più <strong>di</strong> ogni<br />
altra cosa desiderava uccidere, uccidere, uccidere.<br />
UCCIDERE, UCCIDERE, UCCIDERE<br />
Arrivato sotto le mura <strong>di</strong> Troia urlò per tre volte, Ettore. Senza farsi<br />
aspettare troppo il protettore della nostra città uscì dalle porte. Non era<br />
obbligato a combattere ma tuttavia non si tirò in<strong>di</strong>etro. Io mi trovavo sulla<br />
reggia, ero affacciato al balcone insieme agli altri. C’erano: Andromaca,<br />
Paride, Elena, il re Priamo, la regina Ecuba, i generali più importanti e i<br />
servi. Prima <strong>di</strong> incominciare il duello Ettore parlò ad alta voce: «Voglio fare<br />
un patto con te, impegnamoci nel promettere che al vinto verranno resi gli<br />
onori funebri giusti». Achille risposte subito: «Non si fanno patti tra uomini<br />
e leoni, prima <strong>di</strong> stasera brinderò sul tuo cadavere, e tu vagherai nell’Ade<br />
irriconoscibile, e il tuo corpo farà da banchetto per cani e uccelli». Era<br />
come nel mio sogno, i due guerrieri si sfidavano, uno aveva una armatura<br />
dorata, un elmo splendente che terminava con una piuma nera, uno scudo<br />
possente, mai visto uno così e bran<strong>di</strong>va una lancia con grande maestria;<br />
l’altro tentava con un grande scudo <strong>di</strong> parare i colpi e dai suoi movimenti<br />
sembrava un abile comandante Troiano.<br />
Ettore si <strong>di</strong>fendeva con <strong>di</strong>fficoltà dagli attacchi <strong>di</strong> Achille. Riuscì ad allontanarsi<br />
per qualche metro e scagliò la sua lancia contro Achille. La lancia<br />
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