MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...
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Allora Patroclo uscì dalla tenda, con il rimorso <strong>di</strong> non aver potuto combattere<br />
sotto le mura <strong>di</strong> Troia, e con le lacrime che rigavano quel bellissimo<br />
viso da ragazzo.<br />
Dal canto suo Achille cominciò a ubriacarsi, preparando il suo ritorno a<br />
Ftia. Noi Troiani, invece, ci stavamo organizzando in gruppi per l’assalto<br />
all’accampamento acheo all’alba, avremmo formato una schiera molto<br />
lunga, cercando in questo modo <strong>di</strong> attaccare da tutte le parti il nemico cercando<br />
così <strong>di</strong> trovarlo impreparato. In quel momento stavamo tutti i generali<br />
intorno a un tavolo stu<strong>di</strong>ando le tecniche che avremmo potuto effettuare.<br />
Io stavo vicino ad Ettore, e quando la nostra riunione terminò Ettore<br />
mi fece segno <strong>di</strong> rimanere un momento con lui, quando gli altri terminarono<br />
e andarono a informare i soldati Ettore prese un calice <strong>di</strong> vino e due bicchieri,<br />
e mi <strong>di</strong>sse «Da quando è morto Sarpedonte dei migliori generali sei<br />
rimasto solo tu; con la tua strategia delle nuovi armi, abbiamo riportato<br />
meno <strong>di</strong> 174 morti, con la tua spada hai ucciso Diomede, con il tuo scudo<br />
hai parato i colpi che i Greci davano a me, e se sono ancora vivo lo devo<br />
anche, se non soprattutto a te... ti ringrazio e ti prego <strong>di</strong> schierarti al mio<br />
fianco domani finché uno dei due non muoia».<br />
Io onorato dalle sue parole gli porsi la mano, lui me la strinse, e si<br />
accorse del braccialetto che mi aveva regalato Elena, e mi chiese «Bello, è<br />
il dono della tua sposa?».<br />
Guardando le bellissime perle imbarazzato, pensai che non era il caso<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>rgli che era il regalo <strong>di</strong> Elena e mentii affermando con la testa. Poi <strong>di</strong>rigendomi<br />
verso casa gli augurai la buona notte. Quella notte cad<strong>di</strong> in un sogno<br />
molto agitato, sognai due guerrieri che si sfidavano, uno aveva un’armatura<br />
d’orata, sull’elmo una piuma nera e con grande maestria bran<strong>di</strong>va una spada e<br />
una lancia, l’altro tentava con un grande scudo <strong>di</strong> parare i colpi, e dai suoi<br />
movimenti sembrava un abile comandante troiano. Dopo pochi minuti <strong>di</strong><br />
duello il guerriero che aveva l’elmo con la piuma nera, infilzò la lancia nel<br />
corpo del suo avversario tra le urla <strong>di</strong> spavento dei partecipanti presenti al<br />
combattimento, e proprio in quel momento io mi svegliai <strong>di</strong> soprassalto.<br />
Non chiusi occhio più per tutta la notte, quin<strong>di</strong> annoiandomi a letto mi<br />
alzai e invocando l’aiuto <strong>di</strong> mia madre Venere e della dea Atena mi misi<br />
l’armatura, e andai a preparare il cavallo, aspettando il momento della battaglia.<br />
Ma più precisamente il momento della svolta. Non sapevo a quello a<br />
cui stavo andando in contro, non sapevo che solo il giorno dopo la guerra<br />
sarebbe potuta finire, ma soprattutto non sapevo che <strong>di</strong> lì a poche ore tutta<br />
l’ira <strong>di</strong> Achille si sarebbe scatenata...<br />
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