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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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a passeggiare lungo la riva del mare. Sapeva che se fosse andata con<br />

Achille, non avrebbe più riabbracciato i suoi cari, ma sapeva anche che se<br />

non fosse partita con l’uomo <strong>di</strong> cui si era profondamente innamorata, lo<br />

avrebbe rimpianto per tutto il resto della sua vita. Quando si decise, andò da<br />

Achille, ma da come andarono le cose capì che sarebbe rimasta a Troia.<br />

Infatti quello era solo l’inizio della svolta. La svolta della guerra tra<br />

Troiani e Greci, che per sempre rimase leggendaria.<br />

LA SVOLTA<br />

La morte <strong>di</strong> Teodos, aveva <strong>di</strong>mostrato la fragilità dell’esercito greco, se<br />

pur molto numeroso. Tutti i soldati ormai invocavano l’aiuto <strong>di</strong> Achille,<br />

Agamennone passava le giornate nella sua tenda <strong>di</strong>sperato, cercando <strong>di</strong> trovare<br />

il modo <strong>di</strong> compiacere Achille e <strong>di</strong> farsi perdonare; ogni giorno faceva<br />

portare doni bellissimi davanti la tenda del campione greco, ma quest’ultimo<br />

senza neanche degnarli <strong>di</strong> un’occhiata, li respingeva o li dava ai suoi<br />

uomini, che erano impazienti <strong>di</strong> combattere sotto le mura <strong>di</strong> Troia; e una<br />

sera Saleo coraggiosamente si rivolse ad Achille domandandogli «Mio<br />

signore, lo sai che io ti ho sempre seguito in tutte le battaglie, ma se mi è<br />

permesso, perché esitiamo a combattere? L’esercito greco non ha possibilità<br />

<strong>di</strong> vittoria ormai...». Achille lo stette ad ascoltare, ma poco dopo infuriato si<br />

alzò in pie<strong>di</strong> e rispose spingendo Saleo fuori dalla tenda, facendolo rotolare<br />

nella sabbia «Combatti per me o per Agamennone? E Saleo? Proprio tu mi<br />

fai questa domanda, tu che mi conosci meglio degli altri!!!».<br />

Vi fu subito una risposta: «Hai ragione mio signore, io combatto per te,<br />

perdonami». Achille tornò nella sua tenda dove si fece portare della brocche<br />

<strong>di</strong> vino, per tentare <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare, e <strong>di</strong> nascondere il suo desiderio <strong>di</strong> combattere;<br />

che però passò evidente a Patroclo. Infatti il giovane cugino entrò<br />

nella sua tenda, e sicuro <strong>di</strong> quello che faceva, strappò dalle mani un bicchiere<br />

<strong>di</strong> bronzo dal quale Achille stava bevendo e urlò «Perché non combatti e<br />

resti a guardare?! Tu sei il primo che si butterebbe nella mischia... perché<br />

esiti tanto!!!». Achille rimase colpito, e fissando il vuoto sembrava essere<br />

deciso sul da farsi... infatti rispose «Hai ragione Patroclo, sono rimasto a<br />

guardare anche troppo...». E a quel punto il bel viso con le lentiggini <strong>di</strong><br />

Patroclo, colorato <strong>di</strong> marrone chiaro per l’effetto del sole, s’illuminò speranzoso<br />

<strong>di</strong> aver finalmente convinto il cugino, ma Achille terminò la frase<br />

<strong>di</strong>cendo «Domani si torna a casa».<br />

– 236 –

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