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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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Ma tornando al mio piano riguardante quello <strong>di</strong> costruire nuove armi,<br />

circa dopo un mese e mezzo terminammo. Così ci armammo delle nuove<br />

armi splendenti e portammo fuori dalle mura i nuovi carri. A quella visione<br />

i soldati dell’esercito Acheo, nonostante fosse maggiore <strong>di</strong> numero, furono<br />

talmente impauriti che scapparono verso le loro navi. Eravamo sicuri <strong>di</strong> noi<br />

e senza alcun timore galoppammo come mai prima d’ora contro i Greci, le<br />

nostre nuove armi funzionarono perfettamente e migliaia <strong>di</strong> soldati gloriosi<br />

rimasero nella polvere. Ci fu un gran frastuono e noi riportammo subito la<br />

meglio, gli arceri in corsa trafissero numerosissimi eroi, i nostri cavalli calpestarono<br />

i soldati che strano ma vero volarono via con teste o braccia mozzate;<br />

invece per noi le per<strong>di</strong>te furono minime, i soldati erano incoraggiati<br />

per le vittorie riportate e per gli urli <strong>di</strong> Ettore che non si placavano. Io mi<br />

battevo a cavallo vicino ad Ettore e molte volte gli salvai la vita, uccidendo<br />

i soldati che tentavano <strong>di</strong> colpirlo alle spalle. Spingemmo gli Achei fino al<br />

loro accampamento.<br />

Ogni volta si ripeteva lo stesso scenario, ma era sempre <strong>di</strong>verso, erano<br />

anni che Achille non combatteva, e non riuscimmo a capire perché, poiché<br />

le nostre spie erano state scoperte e uccise.<br />

Ma un giorno, poco prima della morte <strong>di</strong> Ettore, riportai una gran<strong>di</strong>ssima<br />

vittoria contro Teodos X <strong>di</strong> Meri<strong>di</strong>o. Infatti eravamo proprio nel<br />

mezzo <strong>di</strong> una battaglia, ci guardammo a vicenda, in mezzo a noi si creò<br />

un varco, i due generali migliori, i due più forti dopo Achille ed Ettore, si<br />

sfidavano. Da sotto l’elmo ci guardammo negli occhi per pochi secon<strong>di</strong> e<br />

nel frattempo facemmo entrambi qualche passo in tondo avvicinandoci,<br />

sempre con lo scudo e la spada sollevati, e così iniziò il duello.<br />

IL DUELLO<br />

Tutto iniziò con un urlo <strong>di</strong> Ettore «Vai Enea figlio d’Anchise, <strong>di</strong>mostra<br />

la forza dei Troiani sul campo <strong>di</strong> battaglia!!!». Detto questo si scatenò una<br />

vera e propria bolgia, c’era chi urlava «Teodos... Teodo...» e chi rispondeva<br />

«Enea... Enea...» ma poi mi venne in mente un idea, e <strong>di</strong>sse ad alta voce<br />

«Teodos... questo duello è tra me e te, dì ai tuoi uomini <strong>di</strong> allontanarsi, io<br />

farò la stessa cosa» Teodos comprese e fece un cenno con il capo or<strong>di</strong>nando<br />

al suo esercito <strong>di</strong> allontanarsi. Si u<strong>di</strong>rono i rimbalzi rumorosi delle armature,<br />

causati dai sobbalzi dei passi dei soldati. Prima del combattimento<br />

Teodos gettò a terra l’elmo, posò spade e scudo e venne verso <strong>di</strong> me per<br />

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