MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...
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sommerso <strong>di</strong> frecce e con la gelida spada <strong>di</strong> Achille nel petto. Non lontano<br />
da me c’era Ettore che mozzava braccia e teste e con urli terrificanti spronava<br />
i suoi compagni, ma dopo poco tempo dovette or<strong>di</strong>nare la ritirata.<br />
Quando riuscimmo a tornare nelle solide mura contammo i feriti dando così<br />
la possibilità ai Greci <strong>di</strong> accamparsi e <strong>di</strong> erigere una lunga palizzata in<br />
legno. E così terminò il primo giorno della guerra <strong>di</strong> Troia. In serata i soldati<br />
andarono a coricarsi per poter combattere il giorno dopo, mentre Ettore<br />
con altri generali si unì in consiglio per pianificare le strategie <strong>di</strong> battaglia<br />
per il seguente dì. Prima <strong>di</strong> andarmi a coricare, percorsi tutta la mia città a<br />
pie<strong>di</strong> ed ogni angolo che vedevo faceva tornare alla mia mente momenti<br />
delle mia infanzia felice.<br />
Vi<strong>di</strong> un salice sotto al quale ero solito stare quando avevo circa un<strong>di</strong>ci/do<strong>di</strong>ci<br />
anni, dopo aver terminato la scuola, e sulla sua corteccia avevo<br />
scolpito un cuore con la scritta: Creusa + Enea. Non mi sembrava vero che<br />
la mia bella città era stata asse<strong>di</strong>ata dagli solo per una ingenua fanciulla <strong>di</strong><br />
nome Elena, che era scappata con Paride. Ma in quel momento vi<strong>di</strong> una<br />
figura incappucciata <strong>di</strong> bianco girare l’angolo, così accelerai il passo per<br />
scoprire chi fosse.<br />
Appena la raggiunsi, quella figura misteriosa si voltò togliendosi il cappuccio,<br />
ne intravi<strong>di</strong> un volto limpido e bello con due occhi azzurri, luminosi<br />
come le stelle, e con dei boccoli <strong>di</strong> capelli color oro che scendevano sulla<br />
fronte; mi sorrise e mi <strong>di</strong>sse: “Ciao, tu devi essere Enea figlio d’Anchise”,<br />
poi continuò: “Ho sentito <strong>di</strong>re che dopo Ettore e Sarpedonte tu sei uno dei<br />
migliori soldati Troiani, e ti batti con molto ardore...”.<br />
Io perplesso, temendo che fosse un’abile spia Greca, le chiesi: “Di<br />
grazia, mia signora, e Voi chi siete?” Seguirono pochi secon<strong>di</strong> <strong>di</strong> silenzio,<br />
ma alla mia domanda non vi fu risposta. La fanciulla si sedette su un<br />
piccolo prato dove crescevano splen<strong>di</strong><strong>di</strong> fiori <strong>di</strong> gelsomino, e odorandoli<br />
cominciò a descrivere la città <strong>di</strong> Troia.<br />
Io timidamente cominciai a parlare <strong>di</strong> me e delle mia famiglia, e <strong>di</strong>alogammo<br />
fino a notte fonda. Mi convinsi che non era una spia, quando andai<br />
a coricarmi, infatti mi fermò e mi <strong>di</strong>ede un braccialetto <strong>di</strong> perle e d’oro, era<br />
raffinatissimo, e mettendomelo mi <strong>di</strong>sse: “Con questo Atena sarà con te, e<br />
ti proteggerà”. Poi lesta scomparve nel buio e fin dove potei la seguii con<br />
lo sguardo. Non sapevo chi fosse e ignoravo il suo nome, ma cominciai a<br />
pensare che si trattasse <strong>di</strong> una servitrice della Dea Atena. Mi avviai verso<br />
casa, stranamente con il cuore sollevato per il <strong>di</strong>alogo tenuto. Mi svegliai<br />
all’alba, e prima <strong>di</strong> indossare le gloriose armi salutai velocemente Creusa,<br />
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