MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

In questo adattamento, come Voi noterete, ho apportato qualche cambiamento,
e spero che le scelte Vi piacciano, e Vi rendano più avvincente la
lettura in modo da poterVi anche stupire.
IL RACCONTO DI ENEA
Nel mio tempo, l’uomo era ossessionato dalla mania di grandezza. Era
sempre soggetto di domande, del tipo: “Come mi ricorderanno gli uomini
futuri quando il mio tempo sarà terminato? Con quanto ardore diranno che
mi sono battuto? Come e quanto ho amato la mia donna? In che modo verrò
ricordato nella storia a venire?”.
Su una cosa però credo che siamo tutti d’accordo, la storia è sempre
scritta dai vincitori. Quando due culture si scontrano, chi perde viene cancellato
e il vincitore scrive i libri di storia, libri che sostengono la sua causa
e condannano quella del nemico sconfitto. Ma in realtà cos’è la storia, se
non una favola su cui ci si è messi d’accordo? Per sua stessa natura la storia
è sempre un racconto da una sola prospettiva. Secondo alcuni la storia si
scrive con le guerre e con le battaglie, che sono frutto solo di morte e di distruzione,
gli uomini pensano che le loro gesta di violenza riecheggeranno
nell’eternità, e anche per questo motivo esistevano gli eroi; perché quelli
come Achille, grandi guerrieri dal cuore nobile, non si tiravano mai indietro
nelle battaglie per non passare la vita come un nessuno.
PRIMI GIORNI DI BATTAGLIA
Questa è la storia di un tempo lontanissimo, di eroi e cavalieri, di dame
e di schiave; questa è la storia della guerra combattuta a Troia, tra Troiani e
Greci, e solo gente come me la può narrare poiché io sono uno dei pochi
sopravvissuti. Il mio nome è Enea, figlio d’Anchise.
Tutto cominciò quando la bella Elena, moglie di Menelao, figlio di
Atreo e fratello di Agamennone, allora il re dei re signore degli Atridi, fuggi
a Troia con Paride, figlio di Priamo il saggio, signore della terra troiana. In
quel tempo era appena stata proclamata la pace tra e Troiani ma la fuga di
Elena provocò un’immediata posizione di ostilità. Quando Ettore e Priamo,
rispettivamente protettore e signore di Troia, vennero a conoscenza che
Elena era fuggita da Menelao, ormai rassegnati si prepararono alla guerra;
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