MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

essere promossi. È stando a tavolino giorno per giorno, dal primo giorno
di scuola! (Applausi) Io vedo che i genitori, e ne sono contento, mi hanno
applaudito. Ho visto molti dei ragazzi, degli studenti, che mi hanno applaudito.
E allora io vi prego, applauditemi quando entrate in ritardo e io vi
fermo alla portineria, non io personalmente ma i miei, applauditemi quando
dico ai professori di darvi i compiti e di farvi studiare, applauditemi quando
dico che non mi piace la perdita di tempo dell’autogestione inutile. Applauditemi
allora, se ne siete capaci. (Vivissimi applausi)
E adesso potrei portare altri esempi, ieri sera me ne ero segnati alcuni da
ricordare. Però permettete che ricordi una pagina, un episodio del Vangelo.
Ci sono due cose che mi hanno sempre colpito: l’episodio, il racconto della
casa costruita sulla roccia. 1 Quando la casa è costruita sulla roccia, resiste
alla pioggia, al soffio dei venti e allo straripare dei fiumi, quella costruita
sulla sabbia crolla. E a proposito di pioggia, venti e fiumi, avete visto che
disastro, la più grande potenza mondiale non sapeva e non sa salvare i suoi
figli invasi dall’acqua di Katrina. 2 È il colmo, una nazione che riesce a mandare
i satelliti su Marte poi non riesce a mandare un camion di viveri ad aiutare
i più poveri. E allora la casa, dice il Vangelo, se è costruita sul fango,
arriva la tempesta, i venti, e tutto distrugge. La casa costruita sulla roccia,
quella rimane. E la roccia sono i valori cui ho accennato prima e che vi
danno i vostri genitori. Vi dicevo, mi ricordo che una volta il papà diceva ai
figli: “Guarda, io non ti ho dato ricchezze, ma sono stato sempre onesto”.
Oggi qualunque decisione si prende, sembra sempre che sia disonesta,
sempre ci deve stare qualcosa sotto. Dobbiamo essere onesti, quando saremo
professionisti, impiegati, etc. E allora dobbiamo costruire sulla roccia.
E dobbiamo produrre come l’albero che, a un certo momento, se produce
viene coltivato e conservato, e l’albero che non produce va tagliato. Io
proprio ieri, nel giardino che ho, ho tagliato un’ortensia, sono tre anni
che cerco di farla vivere, ma non c’è stato niente da fare e ieri l’ho tagliata.
L’albero che non dà frutti va tagliato.
1 Mt 7,24-27.
2 Riferimento all’uragano Katrina che il 30 agosto 2005 ha devastato la città di New
Orleans, causando immani distruzioni, centinaia di morti e un milione di sfollati. Ne sono
seguite forti polemiche verso l’operato dell’amministrazione Bush, perché per giorni migliaia di
superstiti sono rimasti senza soccorsi, stipati in accampamenti di fortuna e alla mercé di bande
di delinquenti e saccheggiatori. Vd. sulla vicenda: Marco De Martino, Waterloo d’acqua per
il presidente, in «Panorama», 15 settembre 2005, pp. 84-89; Naomi Klein, Nuova New Orleans,
in «L’Espresso», 22 settembre 2005, pp. 34-37.
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