MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

Nel 1943 l’armistizio e l’occupazione nazista trovano Ida e suo padre a
Firenze, dove la ragazza, allora ventenne, sta studiando Medicina. Ida ha
già alle spalle, allora, un’aspra vicenda personale: l’espulsione dalla scuola
pubblica, a Trieste, in seguito alle leggi razziali, l’arresto del padre ed il suo
confino politico per attività antifascista, la morte – in circostanze drammatiche
– della madre, nel 1939, la deportazione di molti membri della sua
famiglia negli anni della guerra. L’iscrizione all’Università di Firenze le è
possibile solo grazie ad un falso certificato di battesimo “comprato” dal
padre a carissimo prezzo. Infine gli eventi drammatici dell’occupazione la
costringono, insieme al padre, alla fuga nel Casentino, sul Monte Falterona,
dove Ida è appunto testimone dell’eccidio di Stia.
L’INTERVISTA
“Non sono balli a Schömbrunn”.
Intervista a Ida F.
(Roma, marzo 2005)
Cominciamo dall’inizio. Vorremmo sapere quando e perché vi siete rifugiati
in Casentino, perché avete lasciato Firenze?
Dunque praticamente l’8 settembre ’43, quando è successo l’armistizio, il
cosiddetto armistizio, sono piombati in Toscana i Tedeschi. Abbiamo avuto
letteralmente l’invasione dell’esercito tedesco, perché poi lo sbarco gli
Americani lo hanno fatto qua sotto ad Anzio. Io da piazza Cavour, che era
la piazza più vicina, dove finiva una strada che veniva dal bolognese li ho
visti arrivare.
Perché Firenze, dal momento che siete di Trieste?
Ho studiato a Firenze. Stavamo a Firenze.
Perché avete scelto questa città e per quale ragione avete poi dovuto fuggire
da Firenze?
Perché mio padre era ebreo. Io sono sangue misto.
Suo padre era ebreo ma lei era stata battezzata, cioè diciamo che aveva un
documento di battesimo falso, questa famosa storia dell’archivio rifatto.
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