MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

All’inizio degli anni sessanta fece anche amicizia con Anna Gilchrist,
un’intellettuale che scrisse biografie di W. Blake e Mary Lamb. La figlia di
Anne, Grace, più tardi, tracciò un ritratto di Christina all’età di trentatrè
anni:
“...aveva gli occhi scuri ed era snella, nella pienezza delle sue capacità
poetiche. Nell’aspetto era italiana, con una carnagione olivastra e profondi
occhi bruni. Possedeva anche la bella voce italiana di cui erano dotati
i Rossetti – una voce fatta di strane dolci inflessioni, che assumeva
modulazioni argentine quando la conversazione si faceva sostenuta, e
le comuni parole ed espressioni inglesi ricadevano sull’orecchio con
un’intonazione morbida, straniera, musicale, sebbene lei pronunciasse le
parole stesse con il più puro degli accenti”. 17
Avvenne nel maggio 1865 il suo unico viaggio in Italia insieme alla
madre e al fratello William, passando per la Francia e la Svizzera. Rimase
colpita dalla bellezza dei paesaggi e dalle persone che incontrò. Si sentì
fiera del suo sangue italiano.
Al ritorno i suoi sentimenti per Cayley erano sempre vivi e sembravano
precludere alla possibilità concreta di un matrimonio. Scrisse la poesia ‘An
Immurata Sister’, ancora una volta usando parole italiane, che mostra una
rara sensibilità di genere. Ne riportiamo solo alcuni versi:
16 Cor mio
Ancora a volte nel segreto profondo del cuore
Dico ‘Cor mio’ quando ti ricordo,
E così do a entrambi quello che è giusto,
Saldando in un tutt’uno due parti divise.
Ah Amico, troppo o poco saggio per tali arti,
Ah nobile Amico, silenzioso e forte e sincero,
Mi avresti dato rose per la ruta
Con cui barattai rose al mercato dell’amore?
In questo tardo autunno si dimentica la primavera,
Si dimentica l’opulenza dell’estate,
Gli uccelli implumi che da tanto hanno trovato le ali,
Le rondini che da poco le hanno messe lontano da qui:
Qualcosa come la primavera come l’estate
Risveglierà un giorno i sensi assopiti?
(Kathleen Jones, op. cit., p. 169
17 Kathleen Jones, op. cit., p. 121.
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