MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

ANNA MARIA ROBUSTELLI
Christina Rossetti,
“Il cui cuore si spezzava per un po’ d’amore” 1
Give me the lowest place: or if for me
That lowest place too high, make one more low
Where I may sit and see
My God and love Thee so. 2
“Her great gift was to take us inside ourselves, to that
Inner space, to describe that moment of truth when
We have to face what we are”. 3
Ancora oggi – quando le poesie delle scrittrici vittoriane trovano attenzione
in alcune sedi accademiche italiane, oltre che nel più vasto panorama
di ricerca angloamericana – Christina Georgina Rossetti (1830-1894) è ricordata,
nelle più note antologie di letteratura inglese della scuola secondaria
superiore italiana – quando lo è – come la sorella del più famoso e considerato
pittore e poeta Dante Gabriel Rossetti e come l’autrice di ‘Remember’
and ‘Song’, composizioni pregne di una delicata qualità musicale e una vaga
melanconia, che si snodano tra antitesi basate sul ricordo e l’oblio e i ricorrenti
pensieri di morte, ma prive di quella densità espressiva e simbolica di
creazioni più tarde. Questo ristagno culturale che circonda la sua figura,
1 Espressione tratta dalla poesia L.E.L., di Christina Rossetti.
2 Quartina fatta incidere sulla sua tomba nel Cimitero di Highgate a Londra dal fratello
William. È tratta dalla poesia ‘The Lowest Place’, Christina Rossetti. Sisson, C.H. (ed.), Selected
Poems, Carcanet Press Limited, Manchester, 1984.
Datemi il posto più basso: o se per me
Quel posto così basso è troppo alto, fatemene uno più basso
Dove possa sedere e vederti
Dio mio e così amarti.
(Traduzione di Anna Maria Robustelli per questa come per le altre poesie citate nell’articolo).
3 Citazione da Kathleen Jones, sua biografa, tratta dal libro Learning not to be first. The
Life of Christina Rossetti, The Windrush Press, Gloucestershire, 1991, p. 56.
“Il suo grande dono è stato di portarci dentro noi stessi, in quello spazio interiore, a descrivere
quel momento di verità, quando dobbiamo affrontare ciò che siamo”.
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