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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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lampada in mano, un bastone, e cammina macilento. Quella lampada in<strong>di</strong>ca<br />

la sua ricerca. Ci sono tanti aneddoti su questo filosofo, è dell’inizio del IV<br />

secolo a.C.. E, tra l’altro, visse in una botte, perché rifiutava tutte le como<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> allora, della vita e della società. Questa lampada in<strong>di</strong>ca una ricerca,<br />

un po’ come Socrate. Socrate <strong>di</strong>ceva che ricercava il perché delle cose.<br />

Invece Diogene cercava, <strong>di</strong>ce, l’uomo: “Cerco l’uomo”. E allora, in questa<br />

realtà <strong>di</strong> oggi, noi dovremmo ricercare l’uomo. L’uomo che è intelligenza,<br />

l’uomo che è misura, l’uomo che è equilibrio, l’uomo che è ragionevolezza,<br />

l’uomo che è prudenza, l’uomo che è sapienza, l’uomo che è bontà, l’uomo<br />

che è solidarietà, l’uomo che è <strong>di</strong>sponibilità, l’uomo che è ricerca, l’uomo<br />

che è attesa. Noi cerchiamo l’uomo e il <strong>Liceo</strong> Classico ancora ha, come<br />

fondamentale in<strong>di</strong>rizzo, la ricerca dell’uomo.<br />

Quando nel Trecento cominciò l’Umanesimo, e cominciò in Italia, andavano<br />

a ricercare l’uomo nelle pagine dei classici, nelle pagine dei pagani,<br />

nelle humanae litterae. Erano alla ricerca <strong>di</strong> un qualcosa che era andato<br />

perduto durante gli anni bui del Me<strong>di</strong>o Evo. Ma subito dopo questa ricerca<br />

scoppiò, <strong>di</strong>rompente, il Rinascimento. Ebbene, noi viviamo in qualche<br />

modo, e in questa scuola lo possiamo vivere, l’Umanesimo del 2005.<br />

Voi siete la generazione del futuro. Ma voi non siete già futuro. Voi non<br />

siete il nostro futuro, voi sarete il nostro futuro. Questo è l’errore, a volte<br />

demagogico, quando si <strong>di</strong>ce ai ragazzi: “Voi siete il nostro futuro”. Il futuro<br />

è qualche cosa che voi dovete creare, voi non siete ancora il futuro se non<br />

realizzerete voi stessi come futuro. E allora cerchiamo l’uomo.<br />

Il nuovo Umanesimo: pensate che in quei secoli nelle università si<br />

parlava latino, qualunque professore poteva andare nelle università (allora<br />

cominciavano a esistere, poi si <strong>di</strong>ffusero) e parlare una lingua comune a<br />

tutti, il latino. Le conoscenze erano quelle identiche un po’ per tutti, logicamente<br />

soprattutto in Europa, se non in Europa. Quin<strong>di</strong> cercavano questo<br />

linguaggio comune, ci si incontrava e ci si capiva con quella lingua. Oggi<br />

non c’è ancora un’unica lingua in tutto il mondo. Però c’è un Umanesimo<br />

nuovo. Mi è capitato <strong>di</strong> trovarmi in un aeroporto parlando con spagnoli,<br />

portoghesi, francesi contemporaneamente. Mi è capitato <strong>di</strong> incontrare<br />

questo nuovo Umanesimo, quello <strong>di</strong> incontrare altra gente, gente che viene<br />

qui, gente italiana che va dovunque. C’è questo linguaggio nuovo, quello<br />

<strong>di</strong> Internet è una forma <strong>di</strong> nuovo linguaggio. Al linguaggio delle lettere si è<br />

sostituito il linguaggio dell’algebra, della chimica, della fisica, che sono<br />

linguaggi universali. È quello che in fondo abbiamo creato negli ultimi<br />

secoli: un nuovo Umanesimo con un nuovo linguaggio. Ma adesso ci vuole<br />

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