MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

spregio, fa parte dei più robusti meccanismi protettivi previsti in noi contro
l’infiltrazione dei complessi inconsci; ed è per questo che è così difficile
convincere gli uomini della realtà dell’inconscio e insegnare loro a conoscere
cose nuove, che contraddicono il loro sapere cosciente...”. Rispetto al
sogno come chiave di lettura dell’inconscio, non è meno rilevante quel
mondo di sogni che costruiamo ad occhi aperti o per sfuggire alla realtà in
cui viviamo, o per darle una dignità di cui essa ci appare priva. In questa
direzione uno dei luoghi comuni dominanti è che solo i giovani hanno forti
desideri perché proiettati nel futuro; gli adulti no, loro smettono di sognare
calati come sono nella precarietà del presente, impegnati a sopravvivere.
Non credo sia vero. Da bambina, ricordo che spesso mi estraniavo e se mi
chiamavano fingevo di rispondere; allora mio padre diceva: “La creatura è
impegnata a modo suo, sta nel mondo dei suoi sogni”. In quella fase non
esisteva lo spartiacque tra desiderio e realtà, tutto sembrava a portata di
mano, persino il castello delle fate. Poi da grandi bisogna distinguere. E uno
si chiede: quali sogni posso veramente realizzare? E lì... tutti a progettare, a
mettere mattone su mattone cercando di ingabbiare la vita. E quella fugge
sempre più in là e non si lascia afferrare. La bellezza del vivere sta proprio
in questo continuo sognare che è un perenne, inappagato desiderare. Ogni
giorno mi impegno per quello in cui credo, nel lavoro, nell’amicizia, nella
vita civile, consapevole che le realizzazioni sono piccola cosa. Ma ne vale
la pena: altrimenti dovremmo tutti riconoscere con Pindaro che l’uomo è
solo il sogno di un’ombra.
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