MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

inadeguati o del tutto insufficienti. Vari nomi e funzioni avevano i sogni in
quella cultura e l’interpretazione di essi va per lo più inserita nel quadro
della divinazione, anche se l’interpretazione dei sogni è figura solo parzialmente
collegabile alla sfera religiosa e comunque resta ai margini della religione
ufficiale. Questi personaggi utilizzavano un vasto patrimonio orale di
interpretazioni simboliche e poi si possono trovare compendiate nei libri dei
sogni di cui ci è rimasto solo quello di Artemidoro. Intorno all’interprete dei
sogni si affollava un vasto pubblico: schiavi, contadini, artigiani, atleti, professionisti.
Sapere per rendere vano il sogno, per esorcizzarlo quando fa
paura, per prevedere il futuro, per dare corpo ai desideri? Gli esperti studiavano
per dare risposte e già intuivano, ad esempio, la maggiore verità del
sogno “visto” al mattino rispetto a quello notturno. Non potendo qui riassumere
le indagini secolari sul team voglio fermarmi soprattutto su Freud il
quale nota che più ci si avvicina all’alba più è complesso il processo di elaborazione
primaria del contenuto latente. Perché, secondo l’inventore della
psicoanalisi, il sogno non è una funzione meramente organica, un insieme
casuale di immagini. L’attività onirica è sicuramente collegata con la vita
profonda di ogni uomo. Durante il sonno, quando la censura dell’Io si affievolisce
e l’individuo è parzialmente libero dai condizionamenti, allora l’inconscio
emerge e nel sogno bisogni e desideri trovano un appagamento fantasmatico,
ovvero allucinatorio. Le pulsioni, i desideri si esprimono solo
come possono, in modo “improprio”; questo li rende irriconoscibili e spiega
la differenza tra contenuto manifesto del sogno e pensiero onirico latente.
Nel sogno sussiste lo stesso antagonismo di forze psichiche che interviene
nella formazione del sintomo: “...il contenuto onirico manifesto è il surrogato
distorto dei pensieri onirici inconsci, e questa distorsione è opera di
forze di sbarramento dell’Io, di resistenze, che nella vita vigile impediscono
generalmente ai desideri rimossi l’accesso alla coscienza, mentre pur ridotte
nello stato di sonno, sono ancora abbastanza forti da imporre loro un travestimento
che li maschera...”. Freud è convinto che attraverso l’analisi dei
sogni noi possiamo scoprire in parte quel mondo di impressioni, avvenimenti,
emozioni che abbiamo provato nella prima infanzia e che hanno condizionato
il nostro sviluppo, tutto quello che siamo diventati. Quali desideri
abbiamo potuto mantenere come aspirazioni, quali realizzare, quali rimuovere;
ognuno porta dentro di sé una lunga storia fatta per lo più di rimozione.
La psicoanalisi come lo stesso Freud più volte confermò, intende
portare il materiale rimosso della vita psichica ad un riconoscimento cosciente:
“...la presunzione della coscienza che rifiuta il sogno con tanto
– 178 –