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MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...

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LICIA FIERRO<br />

Noterelle a margine<br />

PER UNA PUBBLICA DIFESA DELLE RAGIONI INTIME<br />

Il campo dell’esteriorità si lascia determinare. Si <strong>di</strong>ce l’oggetto esterno<br />

a me e lo si colloca nello spazio, si vedono le persone, i luoghi, le cose e si<br />

definiscono come mondo esterno, realtà esterna. Sul piano squisitamente<br />

filosofico tanto il neoplatonismo quanto il cristianesimo hanno portato a<br />

definire questi ambiti in modo netto: la sfera dell’esteriorità è quella del<br />

mondo cui appartengono le cose e gli esseri naturali, quella dell’interiorità<br />

non può che identificarsi con la coscienza, quel mondo chiuso ed unico che<br />

riguarda ogni essere per sé solo, nella profon<strong>di</strong>tà insondabile della sua<br />

essenza. In questa prospettiva l’esistenza interiore si configura come in<strong>di</strong>viduale,<br />

irripetibile. E tale riconoscimento implica il rischio effettivo <strong>di</strong> chiusura,<br />

<strong>di</strong> ripiegamento, <strong>di</strong> concentrazione eccessiva su sé stessi. Chi <strong>di</strong> noi<br />

non ha provato anche una sola volta la tentazione <strong>di</strong> considerare inattingibile<br />

agli altri il proprio mondo interiore? Quello che è intimo <strong>di</strong> solito è<br />

solo “mio”, forse può leggerlo ed in piccola parte chi riesce a rubarne la<br />

chiave, uno <strong>di</strong> cui posso fidarmi, chi stimo degno <strong>di</strong> una figura gran<strong>di</strong>ssima.<br />

Si <strong>di</strong>ce che questo accada nell’amicizia e nell’amore. Rousseau nelle<br />

Confessioni descrive l’impossibilità <strong>di</strong> raggiungere “gli esseri reali”, la sua<br />

necessità <strong>di</strong> nutrirsi <strong>di</strong> un mondo ideale che l’immaginazione popola in<br />

breve <strong>di</strong> esseri fatti ad immagine del suo cuore. L’amico o l’amante, ne<br />

sono convinta, altro non sono che la personificazione <strong>di</strong> quell’immagine<br />

ideale <strong>di</strong> cui così bene parla il filosofo e questo ci permette <strong>di</strong> trovare le<br />

affinità elettive, <strong>di</strong> comunicare, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre ciò che è intimo. Ci sono<br />

gesti, sguar<strong>di</strong>, tanto eloquenti da sfidare e vincere le più ambiziose trattazioni<br />

teoriche o l’impotenza manifesta della parola. I desideri mascherati,<br />

le angosce non esibite, le allusioni appena accennate: tutte vie <strong>di</strong> comunicazione<br />

dell’interiorità che non seguono le strade rettilinee, e ariose dei messaggi<br />

<strong>di</strong>retti. Vi è mai capitato <strong>di</strong> trovarvi in una situazione veramente imbarazzante?<br />

E qual è secondo voi una situazione <strong>di</strong> tal fatta? Un giorno ero<br />

in attesa del mio turno in un posto qualunque, c’era folla, ognuno parlava<br />

del più e del meno. La <strong>di</strong>mensione era quella nota del “ci conosciamo tutti<br />

– 171 –

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