MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...
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La libertà <strong>di</strong> cui si fa <strong>di</strong>fensore Ettore è ben <strong>di</strong>versa dalla libertà <strong>di</strong><br />
Catone e <strong>di</strong> Dante; la machiavelliana ban<strong>di</strong>era della libertà che attende un<br />
principe che la prenda è un’ulteriore variante della medesima aspirazione; la<br />
libertà che Manzoni agogna è <strong>di</strong> fatto una meta <strong>di</strong> popoli e nazioni, in tempi<br />
ben <strong>di</strong>versi.<br />
“Libertà voleva <strong>di</strong>re che doveva essercene per tutti” fa <strong>di</strong>re alla folla<br />
Verga, mentre per Quasimodo la libertà torna ad essere riscatto dal “piede<br />
straniero sopra il cuore”. Per Martin Luther King la libertà non può che<br />
essere l’emancipazione degli afro-americani e per Delacroix...<br />
Come avrebbe potuto ottemperare lo studente, per così <strong>di</strong>re, “me<strong>di</strong>o”<br />
a tale richiesta? Avrebbe potuto tentare il collage <strong>di</strong> citazioni più o meno<br />
arguto e arricchito <strong>di</strong> qualche ulteriore tassello del variegato puzzle oppure<br />
lanciarsi nel panegirico della libertà... o sarebbe più corretto <strong>di</strong>re nel suo<br />
elogio funebre?<br />
Il timore è che la vittoria della tipologia B sia <strong>di</strong> fatto un ripiego, piuttosto<br />
dozzinale e a buon mercato, che, se certamente non fa rimpiangere<br />
l’ottocentesco tema, invita a maggiore rigore nelle scelte e nelle proposte<br />
che debbono tornare ad essere più prossime a ciò che nelle scuole (in ogni<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> scuola) ed in particolare nell’ultimo anno <strong>di</strong> corso concretamente<br />
si fa e si riesce a fare. La frustrazione dei docenti dei tecnici e dei professionali<br />
è anche la frustrazione dei docenti dei licei che si affannano a spiegare<br />
il Novecento, ma forse privilegiando altri aspetti. Oppure che si affannano a<br />
spiegare Dante, ma forse optando per altri canti o cantiche, visto che non<br />
esiste un canone all’interno del quale operare delle scelte. 5<br />
Credo che provino un senso <strong>di</strong> frustrazione anche i docenti <strong>di</strong> storia e<br />
<strong>di</strong> materie scientifiche, vista la complessità del saggio breve/articolo <strong>di</strong><br />
giornale del terzo ambito o nella forma della tipologia C e D. Il saggio sulle<br />
5 PAOLA FERTITTA, Il canone scolastico “reale”. I classici e le sorprese della <strong>di</strong>dattica, in<br />
“Chichibìo” numero 12/13 - anno III, marzo-giugno 2001: “[...] l’esistenza <strong>di</strong> un canone reale<br />
scolastico, non perfettamente coincidente con i programmi ministeriali <strong>di</strong>mostra che nella<br />
scuola il sapere non viene imposto dall’alto in modo autoritario, ma che ciò che trasforma una<br />
scelta autonoma <strong>di</strong> opere e <strong>di</strong> autori in un canone definito è il concetto stesso <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione,<br />
<strong>di</strong> intesa <strong>di</strong> valori, <strong>di</strong> comunicabilità; l’autonomia scolastica non può e non deve, né a breve né<br />
a lunga <strong>di</strong>stanza, implicare la caduta <strong>di</strong> una certa omogeneità della cultura, non può creare citta<strong>di</strong>ni<br />
che abbiano magari acquistato competenze spen<strong>di</strong>bili nel mondo del lavoro e del mercato,<br />
ma che nella vita quoti<strong>di</strong>ana e nel momento delle scelte politiche e sociali non riescano a con<strong>di</strong>videre<br />
valori o problemi, non riescano a percepire la voce del proprio vicino”. Cfr. anche<br />
MAURIZIO REBAUDENGO, Quale canone per il terzo millennio. Una recensione tra critica e<br />
scuola, in “Chichibìo”, numero 16/17 anno IV, gennaio-aprile 2002.<br />
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