MISCELLANEA 2004 2005.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di ...
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leopar<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> Bruto e Saffo, questi eroi Romantici esprimono una filosofia<br />
dolorosa e solitaria, in cui emerge il rifiuto delle gran<strong>di</strong> utopie illuministiche<br />
e della Ragione, la quale con il suo slancio costruttivo aveva mo<strong>di</strong>ficato<br />
la storia, il costume, le istituzioni. Ora, ripiegando sull’intimismo e<br />
soprattutto sulla passione amorosa contrastata ed impossibile, rispettivamente<br />
per Carlotta e per Teresa, Werther e Ortis piegano il capo sfiduciati<br />
davanti a pregiu<strong>di</strong>zi e convenzioni, e si immolano sul rogo del Sentimento.<br />
Quel sentimento che Rousseau aveva rivalutato, intendendo però farne una<br />
potente leva in funzione dell’eversione politica e sociale. Si <strong>di</strong>scute se il<br />
carattere <strong>di</strong> tali suici<strong>di</strong> sia quello del naufragio intriso <strong>di</strong> vittimismo, o<br />
quello della protesta, straripante <strong>di</strong> ubris, contro il padre (il signor T* e<br />
Napoleone, secondo l’ipotesi critica psicoanalitica proposta da Amoretti a<br />
proposito del romanzo <strong>di</strong> Foscolo): il mito <strong>di</strong> Prometeo, che è infatti al<br />
centro dell’interesse drammaturgico degli stürmer, sembrerebbe avvalorare<br />
piuttosto la tesi <strong>di</strong> una componente ribellistica e titanica all’interno <strong>di</strong><br />
queste scelte suicide.<br />
In ogni caso il modello letterario eserciterà un’influenza negativa sui<br />
giovani nell’età della Restaurazione, fino al punto da indurre Goethe ad una<br />
sorta <strong>di</strong> sconfessione della sua opera giovanile più fortunata. Dunque non<br />
solo oggi la cronaca deve registrare la fragilità psicologica <strong>di</strong> tanti ragazzi<br />
che rifiutano <strong>di</strong> vivere e che plasmano le loro morti sull’imitazione del loro<br />
ultimo mito me<strong>di</strong>atico; ciò è accaduto evidentemente anche agli esor<strong>di</strong> del<br />
sec. XIX.<br />
Ma, guardando sempre alla società civile, a partire dalla fine del Settecento,<br />
i governi si preoccupano <strong>di</strong> regolamentare le procedure per l’inumazione<br />
dei cadaveri e per la sistemazione dei cimiteri in spazi suburbani, lontani<br />
dalle cinte murarie, (si possono citare la legislazione <strong>di</strong> Maria Teresa<br />
per l’Impero austriaco, e quin<strong>di</strong> anche per la Lombar<strong>di</strong>a, e, più tar<strong>di</strong>, l’e<strong>di</strong>tto<br />
napoleonico <strong>di</strong> Saint Cloud). Haussman, il più grande architetto ed<br />
urbanista del sec. XIX, ri<strong>di</strong>segnando il volto <strong>di</strong> Parigi, concepisce e fa realizzare<br />
il modello dei nuovi cimiteri europei, il Père Lachaise, che appare ai<br />
visitatori con le caratteristiche <strong>di</strong> un grande parco, abbellito da monumenti<br />
funebri, viali, piante ecc., in aperto contrasto con le prospettive escatologiche<br />
del terribile Giu<strong>di</strong>zio Universale tanto temuto dai cristiani. L’opinione<br />
pubblica apre al riguardo un <strong>di</strong>battito nel quale prevale una mentalità<br />
laica. È favorevole alle nuove misure igienico-sanitarie la borghesia europea<br />
che non crede nella sopravvivenza ultraterrena dell’anima e valorizza<br />
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