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Già prima della fine del 1981, suo marito aveva detto di essersi stancato di<br />
Pazienza e di Mazzotta, che lo ricattavano e gli chiedevano continuamente<br />
denaro; tramite Carboni ingiunse loro di non andare più a casa sua e di non<br />
telefonare più, cosa che effettivamente si verificò.<br />
Alla fine di maggio del 1982, a seguito delle insistenze di suo marito, lasciò<br />
l’Italia e si trasferì a Washington.<br />
Prima della partenza, Carboni andò a trovarli a Drezzo insieme a Pisanu e in<br />
quell’occasione suo marito le disse che aveva incaricato Carboni di prendere<br />
ulteriori contatti con l’Opus Dei per accelerare un loro intervento per coprire i<br />
debiti con lo I.O.R.<br />
Nei confronti di Carboni, suo marito si esprimeva in termini positivi e diceva<br />
di potersene servire e di farci affidamento, perché era ben introdotto in vari<br />
ambienti. Disse però anche che sia Andreotti che Ciarrapico l’avevano messo in<br />
guardia e gli avevano detto di stare attento, perché Carboni era coinvolto in<br />
traffici di sostanze stupefacenti e faceva “party” di droga con Caracciolo.<br />
In senso sostanzialmente conforme ha deposto Carlo Calvi, rendendo le<br />
seguenti dichiarazioni.<br />
Dopo la conclusione del processo valutario di primo grado, suo padre<br />
trascorse un periodo di vacanza in Sardegna, dove conobbe Carboni, un<br />
personaggio che aveva delle conoscenze e poteva fare da intermediario con<br />
persone dell’ambiente editoriale e giudiziario.<br />
Verso la fine dell’estate del 1981, suo padre cominciava ad averne<br />
abbastanza delle attenzioni di Pazienza e iniziò il rapporto con Carboni.<br />
La sera dell’11 giugno 1982 gli telefonò sua madre per dire che aveva<br />
ricevuto da Londra una telefonata di Pazienza, il quale le aveva riferito, con<br />
tono drammatico, che Calvi si trovava in compagnia di persone poco<br />
raccomandabili.<br />
Egli allora chiamò subito Pazienza, il quale gli confermò quanto aveva detto a<br />
sua madre, sostenendo che suo padre era sparito e poteva trovarsi in grave<br />
pericolo, poiché doveva essere in giro con gente di basso livello, che aveva<br />
frequentato negli ultimi tempi.<br />
In tale occasione, Pazienza gli diede l’impressione che volesse dire le cose a<br />
metà, nel senso che sapesse con chi si trovava suo padre; parlava di persone<br />
che da amici si erano trasformati in traditori e l’unica persona che poteva<br />
corrispondere a questa descrizione era Carboni.<br />
Anna Calvi, infine, ha confermato che Carboni doveva svolgere un ruolo di<br />
mediatore nei rapporti tra suo padre ed il Vaticano ed ha riferito le seguenti<br />
ulteriori circostanze.<br />
Negli ultimi mesi di vita suo padre si incontrava regolarmente con Carboni ed<br />
aveva con lui rapporti confidenziali.<br />
Nella tarda mattinata del 17 giugno ricevette l’ultima telefonata di suo padre,<br />
il quale le disse che un certo Kunz le avrebbe fatto avere del denaro e<br />
aggiunse: .<br />
Carboni si comportava come un amico di famiglia, ma ciò malgrado, nei<br />
giorni successivi alla morte di suo padre, non si fece vivo in alcun modo,<br />
neppure per fare le condoglianze.<br />
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