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POLITICA 8 Tutti schierati (o quasi) per la corsa alla Pisana Sta saltando un intero sistema ma quello nuovo non sembra pronto Vecchi? Forse pochi, nuovi? Lavati con Perlana. Perché alle regionali di febbraio la corsa è riservata non ad una nuova classe dirigente, ma ad un minuetto in cui chi sta qui, va lì e chi sta li va qui. Si fa come nella marina borbonica, ammoina. Il Pd è quello piu’ avanti, ha anche da sei mesi un candidato (pure credibile) a presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Invece il centrodestra è arrivato in zona Cesarini presentando la Lorenzin ma indugiando su Storace. Quelli di Monti e dell'Udc hanno virato sulla Bongiorno come candidato presidente. La lepre del Pd già corre da tempo. E anche sulle liste quelli di Bersani hanno il passo più lungo: Enrico Forte, segretario provinciale del partito; Giorgio De Marchis consigliere comunale a Latina, la sua collega Nicoletta Zuliani e Fabio Luciani di Gaeta. Gli altri? A destra sicuro Enrico Tiero, nell’Udc l’uscente Aldo Forte. Il resto è nebbia, nebulosa. Una brughiera alla mattina. Perché? Perché sta saltando un sistema e quello nuovo ancora non nasce, o è settimino. Chi vincerà? I sondaggi danno Zingaretti, ma Berlusconi gioca duro e a tutto campo. Intanto nel Pd è fallito il golpe anti Moscardelli che, “bloccato” alla Regione, è dentro al Senato, sesto di lista, e con Enrico Forte vuole chiudere definitivamente la partita della leadership del partito provinciale. Il resto alla prossima puntata, ma certo è che dopo febbraio nulla sarà come prima, Comune di Latina compreso. Perché si vota per Roma, ma si pesa anche Latina. Alessia Tomasini L’ALTERNATIVA Soncin e la Fiamma lanciano la sfida Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore si appresta ad affrontare con idee chiare la prossima contesa elettorale. Questi gli obbiettivi: sostenere l’eliminazione degli eccessi della politica, eliminare le Regioni restituendo la Sanità allo Stato, riscrivere l’Amministrazione e i rapporti tra le istituzioni in una nuova Carta Costituzionale, abolire ogni sistema di vitalizio politico ed eliminare i rimborsi elettorali. Il candidato presidente sarà l’avvocato Giuseppe La Bella, quattro invece gli uomini in corsa per il Consiglio regionale. Tra Mario Soncin di loro rappresenterà l’area pontina Mario Soncin, giovane commerciante del capoluogo con tanta voglia di fare: «Proseguiremo il nostro impegno nel sociale e a sostegno dei ragazzi promuovendo il progetto della Scuola di Politica e del movimento giovanile. Attraverso delle alleanze con diverse liste civiche porteremo avanti le nostre idee per il rilancio di un territorio al servizio dei cittadini. Votare per noi significherà dare spazio a chi non ha mai fatto parte della casta!». Ilario Paoli
Proposte e prospettive in un quadro desolante stare sul campo. Non ci «Bisogna dobbiamo arrendere». Maria Antonietta Vicaro affronta con determinazione i temi legati alla crisi economica che colpisce il territorio pontino. Per la segretaria dell’Ugl pontino «ognuno deve dare segnali di responsabilità e di speranza al cambiamento. La crisi deve spingerci a seguire indicazioni diverse e dinamiche migliori». Qual è la situazione pontina? Latina ricalca la situazione nazionale per disoccupazione giovanile, per rioccupazione di chi perde il lavoro, persevera nel ricorso alla cassa integrazione che sta raggiungendo livelli altissimi e non sostenibili. In particolare? La crisi obbliga ad un percorso in salita le piccole e medie imprese che subiscono un impatto devastante non riuscendo a superare i problemi legati alla mancanza di liquidità. Inoltre? Anche le aziende a conduzione familiare hanno grossi problemi. Ma forte è la crisi soprattutto nel settore edilizio con gravi ripercussioni nell’indotto. Sono oltre 3.000 gli iscritti nelle liste della disoccupazione. Le multinazionali hanno ridimensionato il loro impegno nell’occupazione, in particolar modo quella giovanile. Più in generale non c’è sbocco per l’occupazione giovanile, non c’è disponibilità all’assunzione di giovani anche quando si indirizzano verso lavori meno appropriati al loro titolo di studio. Nel territorio pontino, inoltre, la crisi è aggravata dalla cronica carenza infrastrutturale con una viabilità limitata, basti pensare alla Pontina o alla Flacca e il turismo che è stato incapace di esprimere le potenzialità. …e la politica? La classe politica pontina, nonostante cinque consiglieri regionali, ha perso l’occasione per dare una valenza al territorio mostrando sudditanza verso Roma. Come se ne esce? Intanto non bisogna deprimere l’economia con l’accanimento nell’imposizione fiscale. Serve un cambiamento culturale che generi una classe politica rinnovata che abbia un approccio diverso alle problematiche del sistema economico. Concretamente? Dobbiamo cercare di dare risposte creando insieme i presupposti per mantenere sul nostro territorio le aziende che ci sono ancora e magari per invogliare investimenti ed occupazione. Bisogna ribaltare l’approccio verso l’economia: l’Italia e il territorio pontino hanno l’obbligo di puntare sulla qualità e sulle eccellenze locali garantendo il mantenimento del fatturato e dell’occupazione. Intervista al segretario provinciale Ugl Maria Antonietta Vicaro: «Crisi profonda nell’edilizia, non esistono sbocchi per l’occupazione giovanile. Serve un cambiamento culturale» Qual è la via giusta per rilanciare il territorio? Serve un cambiamento culturale. Serve un nuovo governo che dia un indirizzo diverso, che sia in grado di ispirarsi a quanto avviene in altri paesi più pronti ad affrontare la crisi e a raccogliere risorse ricercando i canali giusti per arrivare direttamente ai finanziamenti europei. In conclusione segretario? Il nostro sindacato si trova a confrontarsi su temi scottanti. Bisogna credere nel futuro, cercando di non deprimere l’economia, trovando le risorse anche nei lavori ritenuti più umili recuperando quella maestria e quella cultura del lavoro che hanno reso l’Italia e la provincia di Latina conosciuta nei mercati esteri per la qualità dei prodotti e la serietà commerciale. Dobbiamo sostenere le persone che hanno le capacità per guidarci verso il cambiamento, e fare ognuno di noi la nostra parte, nel nostro lavoro, nella nostra realtà sociale, nel rapporto con gli altri. Dalle crisi spesso si creano i presupposti per costruire un futuro migliore. Sergio Corsetti SINDACALE 9
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