Grazie al Decreto Clini, Roma minaccia di ... - Latina per Strada

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05.06.2013 Views

ASSOCIAZIONI 14 L’architettura ora ha una sua dimora Si chiama “Casa dell’Architettura” l’associazione a cui fa capo Mauro Brinciotti. Idee, proposte ed iniziative per aiutare la città L’organigramma è di quelli di spessore ma le attività offerte sono decisamente qualcosa di incredibile. L’associazione “Casa dell’Architettura” nata nel 1998 con presidente Mauro Brinciotti è un autentico punto di riferimento per gli appassionati del settore. L’attività dell’istituto è organizzata all’interno di quattro dipartimenti, ognuno con uno specifico ambito tematico e disciplinare. Oltre ad offrire corsi di formazione dedicati ad Autocad, Rhinoceros, 3D Studios e tanti altri programmi la Casa dell’Architettura cerca di farsi sentire con nuove proposte e nuovi progetti. Negli anni infatti sono arrivate idee per la Cittadella Giudiziaria, per il Centro Storico ma Le varie proposte di progetto della Casa dell’Architettura. Qui l’idea sulla Cittadella Giudiziaria, a sinistra sull’area del Consorzio Agrario ed in basso sul Centro Storico di Latina anche per l’area del Consorzio Agrario di Latina. Insomma tanta farina del proprio sacco, immensa passione ma qualità riconosciute nel tempo. Una famiglia decisamente grande con un proprio consiglio direttivo, un direttore scientifico e tanti laboratori sui quali lavorare. Tutti insieme hanno dato vita a tantissime iniziative come l’esposizione di opere e progetti di Josè Ignacio Linazasoro oppure la giornata nazionale di archivi di architettura propro nella sede di della Casa dell’Architettura a Latina. Iniziative che a volte passano inosservate e che meritano decisamente spazio, visibilità ma soprattutto presenza.

1935, un anno indimenticabile Una serie di eventi, convegni, incontri e mostre tra primavera ed estate lanciò alla ribalta Littoria, una realtà emersa dal fango Dalla grande città rural-industriale alla grande provincia. Passi da gigante per Littoria in ogni settore: dal tenore di vita alla propaganda istituzionale. Sì, il tenore di vita! Proprio così. A differenza delle altre zone d’Italia la neonata provincia pontina iniziava a raccogliere velocemente i frutti di una terra redenta e di una organizzazione che, pian piano, stava diventando orgoglio nazionale e vetrina illuminata per le altre nazioni. Littoria era un qualcosa da studiare per gli operatori economici e industriali di tutto il mondo. Gli «studiosi» del tempo prima facevano tappa a Roma dove venivano accolti con gli onori convenzionali e poi dirottati nell’ex palude per scoprire la nuova realtà insieme al solito codazzo di dirigenti del Regime che gonfiavano il petto nel mostrare tutto quel «nuovo» che era emerso dal fango. Ma la vetrina Littoria non era solo per gli stranieri anzi. Il Duce in persona non perdeva occasione (Lui che in principio era stato ostile alla nascita di questa nuova città) per fare un salto da queste parti e partecipare alla vita di tutti i giorni con tanto di riscontri fotografici e cinematografici. Emblematico quello che successe tra fine primavera e inizio estate del ’35 tra convegni, incontri e mostre e, soprattutto, un documentario dell’Istituto Luce del 19 giugno sulla marcatura del bestiame che i coloni avevano condotto fin lì in pompa magna. L’anno seguente, tra l’altro, per il Campo Boario ci sarebbe stata l’inaugurazione ufficiale, e ancora filmati da mostrare orgogliosamente a tutti. In ognuna di queste manifestazioni faceva però, sempre e immancabilmente, bella mostra di sé la rappresentanza romana dei dirigenti governativi e federali. Spettacolo nello spettacolo quindi. Ma l’apoteosi si ebbe il 3 luglio quando il Duce coniugò lavoro e patriottismo incontrando circa duecento braccianti pontini volontari, una trentina di essi già decorati al valor militare con la medaglia d’argento per le loro gesta durante la grande guerra, in procinto di partire per l’Africa Orientale dove lo sviluppo coloniale italiano aveva programmato una nuova era. Fu quella una giornata indimenticabile per tutti: peccato solo che alla fine non tutti, di quei volontari, tornarono a riabbracciare i propri cari. Ma questa è un’altra storia. Ad immortalare la città,la provincia e il tempo ci penso poi anche il cinema con un filmdocunmentario: il Riscatto. Pellicola che, tra l’altro, vinse anche un premio alla Biennale di Venezia. Il Riscatto narrava come… «riscattare la terra e con la terra gli uomini» dalla palude. Tante storie di vita di un territorio, quello di Littoria, nuovo ma già conosciuto in tutto il mondo. Umberto Paluzzi La visita di Benito Mussolini in un’azienda foto Istituto Luce STORIA E RICORDI 15

1935, un anno<br />

in<strong>di</strong>menticabile<br />

Una serie <strong>di</strong> eventi, convegni, incontri e mostre tra primavera<br />

ed estate lanciò <strong>al</strong>la rib<strong>al</strong>ta Littoria, una re<strong>al</strong>tà emersa d<strong>al</strong> fango<br />

D<strong>al</strong>la grande città rur<strong>al</strong>-industri<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la grande<br />

provincia. Passi da gigante <strong>per</strong> Littoria in<br />

ogni settore: d<strong>al</strong> tenore <strong>di</strong> vita <strong>al</strong>la<br />

propaganda istituzion<strong>al</strong>e. Sì, il tenore <strong>di</strong> vita!<br />

Proprio così. A <strong>di</strong>fferenza delle <strong>al</strong>tre zone d’It<strong>al</strong>ia la<br />

neonata provincia pontina iniziava a raccogliere<br />

velocemente i frutti <strong>di</strong> una terra redenta e <strong>di</strong> una<br />

organizzazione che, pian piano, stava <strong>di</strong>ventando<br />

orgoglio nazion<strong>al</strong>e e<br />

vetrina illuminata <strong>per</strong><br />

le <strong>al</strong>tre nazioni. Littoria<br />

era un qu<strong>al</strong>cosa da<br />

stu<strong>di</strong>are <strong>per</strong> gli<br />

o<strong>per</strong>atori economici e<br />

industri<strong>al</strong>i <strong>di</strong> tutto il<br />

mondo. Gli «stu<strong>di</strong>osi»<br />

del tempo prima<br />

facevano tappa a<br />

<strong>Roma</strong> dove venivano<br />

accolti con gli onori<br />

convenzion<strong>al</strong>i e poi<br />

<strong>di</strong>rottati nell’ex p<strong>al</strong>ude<br />

<strong>per</strong> scoprire la nuova<br />

re<strong>al</strong>tà insieme <strong>al</strong> solito codazzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti del<br />

Regime che gonfiavano il petto nel mostrare tutto<br />

quel «nuovo» che era emerso d<strong>al</strong> fango. Ma la<br />

vetrina Littoria non era solo <strong>per</strong> gli stranieri anzi. Il<br />

Duce in <strong>per</strong>sona non <strong>per</strong>deva occasione (Lui che<br />

in principio era stato ostile <strong>al</strong>la nascita <strong>di</strong> questa<br />

nuova città) <strong>per</strong> fare un s<strong>al</strong>to da queste parti e<br />

partecipare <strong>al</strong>la vita <strong>di</strong> tutti i giorni con tanto <strong>di</strong><br />

riscontri fotografici e cinematografici. Emblematico<br />

quello che successe tra fine primavera e inizio<br />

estate del ’35 tra convegni, incontri e mostre e,<br />

soprattutto, un documentario dell’Istituto Luce del<br />

19 giugno sulla marcatura del bestiame che i coloni<br />

avevano condotto fin lì in pompa magna. L’anno<br />

seguente, tra l’<strong>al</strong>tro, <strong>per</strong> il Campo Boario ci sarebbe<br />

stata l’inaugurazione uffici<strong>al</strong>e, e ancora filmati da<br />

mostrare orgogliosamente a tutti. In ognuna <strong>di</strong><br />

queste manifestazioni faceva <strong>per</strong>ò, sempre e<br />

immancabilmente, bella mostra <strong>di</strong> sé la<br />

rappresentanza romana dei <strong>di</strong>rigenti governativi e<br />

feder<strong>al</strong>i. Spettacolo nello spettacolo quin<strong>di</strong>. Ma<br />

l’apoteosi si ebbe il 3<br />

luglio quando il Duce<br />

coniugò lavoro e<br />

patriottismo<br />

incontrando circa<br />

duecento braccianti<br />

pontini volontari, una<br />

trentina <strong>di</strong> essi già<br />

decorati <strong>al</strong> v<strong>al</strong>or<br />

militare con la<br />

medaglia d’argento<br />

<strong>per</strong> le loro gesta<br />

durante la grande<br />

guerra, in procinto <strong>di</strong><br />

partire <strong>per</strong> l’Africa<br />

Orient<strong>al</strong>e dove lo sviluppo coloni<strong>al</strong>e it<strong>al</strong>iano aveva<br />

programmato una nuova era. Fu quella una<br />

giornata in<strong>di</strong>menticabile <strong>per</strong> tutti: peccato solo che<br />

<strong>al</strong>la fine non tutti, <strong>di</strong> quei volontari, tornarono a<br />

riabbracciare i propri cari. Ma questa è un’<strong>al</strong>tra<br />

storia. Ad immort<strong>al</strong>are la città,la provincia e il tempo<br />

ci penso poi anche il cinema con un filmdocunmentario:<br />

il Riscatto. Pellicola che, tra l’<strong>al</strong>tro,<br />

vinse anche un premio <strong>al</strong>la Bienn<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Venezia. Il<br />

Riscatto narrava come… «riscattare la terra e con<br />

la terra gli uomini» d<strong>al</strong>la p<strong>al</strong>ude. Tante storie <strong>di</strong> vita<br />

<strong>di</strong> un territorio, quello <strong>di</strong> Littoria, nuovo ma già<br />

conosciuto in tutto il mondo.<br />

Umberto P<strong>al</strong>uzzi<br />

La visita <strong>di</strong> Benito Mussolini in un’azienda<br />

foto Istituto Luce<br />

STORIA E RICORDI<br />

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