Grazie al Decreto Clini, Roma minaccia di ... - Latina per Strada

PRIMA LE DONNE
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La musica di Monica:
oltre le note c’è di più
Una vita dedicata alla cultura per la direttrice del Coro di Voci Bianche di Latina
Il “Premio Immagine Latina”,
ricevuto lo scorso dicembre
per la sezione cultura, è solo
l’ultimo dei tanti riconoscimenti
che negli anni hanno confermato
le capacità di Monica Molella.
Docente di Elementi di
composizione per didattica della
musica al Conservatorio “L.
Canepa” di Sassari e direttore del
“Coro di voci bianche e giovanile
Città di Latina”: due
impegni divisi dal Mar
Tirreno eppure per lei
che in Sardegna c’è
nata sembra quasi
naturale.
«In effetti - spiega -
dodici anni di aerei
non sono una
passeggiata: l’aereo
per me ormai è come
prendere il pullman.
Viaggiare però ha il
suo fascino, conosci
tante persone diverse,
impari tanto dagli altri e quando
sei nell’immensità del cielo lasci
andare i tuoi pensieri e il bianco
delle nuvole colora positivamente
le tue giornate. La Sardegna è la
mia terra e come per tutti i sardi
sarà sempre nel mio cuore e se
fai ciò che hai sempre sognato
anche la fatica più grande si
supera e la musica in questo
aiuta incredibilmente».
Monica Molella e la musica:
quando scocca la scintilla?
«A dieci anni, cantando nel coro
della chiesa vengo a sapere che
la direttrice del coro insegnava
anche pianoforte e da lì la voglia
di provare. Ascoltavo l’armonia
delle voci e ne rimanevo sempre
più affascinata. Studiavo già
danza, ma la musica era dentro
me. Quando ho dovuto scegliere
non ho avuto dubbi sulla musica.
Per i primi tre mesi ho studiato
sulla mia pianolina Bontempi
Giaccaglia che aveva appena
due ottave e sulla sinistra dei tasti
grigi e neri dove erano inseriti gli
accordi maggiori e minori».
E quando la
passione
diventa un progetto di vita?
«Dopo un anno di lezioni private
mi presento al Conservatorio “S.
Cecilia” di Roma per l’esame di
ammissione: mi accompagnò
una pioggia torrenziale, non la
dimenticherò mai. Ma come si
dice giornata bagnata giornata
fortunata… Varcai la soglia del
conservatorio in Via dei Greci -
Latina diventerà
successivamente la sezione
distaccata - e mi trovai di fronte
una lunga scalinata in marmo
che mi separava dalle aule in cui
si svolgevano gli esami
d’ammissione. Mentre salivo, tra
preludi di Bach, notturni di
Chopin, sonate di Beethoven e
musica da camera, dicevo a mia
mamma e a mio papà quanto mi
sarebbe piaciuto un giorno
diventare insegnante in
conservatorio. Da quel mese di
settembre 1978 ha inizio il mio
sogno». Un sogno duro, che
prevede un’adolescenza passata
tra panini mangiati in macchina
e studio fino alle 2 di notte.
Monica infatti
affronta gli
studi di
pianoforte ai
quali affianca
quelli di
composizione,
di direzione di
coro e di
didattica musicale.
Se non fosse stata
una musicista
Monica Molella
sarebbe stata…
«A 13 anni il mio
desiderio era studiare
fisica nucleare e la mia
passione, oltre la musica, era la
matematica. Non so quante volte
ho letto “Gödel, Escher, Bach:
un'eterna ghirlanda brillante”,
dove il matematico e fisico
Gödel, l’incisore e grafico
olandese Escher e il grande
Bach sono messi a confronto in
un testo in cui l’autore si chiede
se parole e pensieri seguono
regole formali o no. Se non
avessi fatto la musicista oggi,
però, posso dire che avrei fatto il
medico».
Per concludere, una citazione
da portare con noi
Nietzsche "senza musica la vita
sarebbe un errore".
Monica Molella
Maria Corsetti