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Read LeggItaliano<br />
Tokyo 2012<br />
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori<br />
www.fondazionemondadori.it<br />
Istituto Italiano di Cultura di Tokyo<br />
www.iictokyo.esteri.it<br />
Traduzione di Nanako Sato<br />
Pubblicato da C-Light Publishing
1<br />
<strong>Fai</strong> <strong>bei</strong> <strong>sogni</strong><br />
Massimo Gramellini
Storia del fondatore di Palmira<br />
Nessuno ha mai conosciuto il giorno in cui Patriarca Maggiore era arrivato da oriente sotto<br />
la collina di Trivento con una quindicina di carri pieni di mobili, materassi e corredi, e<br />
aveva tracciato sul versante mancino del fiume Levata le linee di un villaggio. Prima aveva<br />
costruito una stanza di calce e mattoni per sé e la moglie Albina, poi aveva aggiunto un<br />
muro perimetrale di tufo, lo aveva fortificato con una fila di querce e ricavato l'orto dove<br />
piantare alberi da frutta, cespugli di finocchi, siepi di ceci, lenticchie e fagioli. Di fianco al<br />
muro aveva innalzato altre abitazioni, una per ogni figlio, complete di pergolato, cantina<br />
e un corridoio sotterraneo che sbucava al fiume. Così era nata Palmira: un agglomerato<br />
di stanze, archi e gradini, disposto a chiocciola intorno al letto del fondatore che aveva<br />
voluto intitolare a una donna il luogo dove fermarsi a vivere per sempre, la prima donna<br />
fra le tante conosciute al mondo, morta in tenera età, che non si era mai rassegnato a<br />
dimenticare.<br />
Dove avesse trovato le risorse per quella proprietà, anche questo non è dato saperlo.<br />
Quel che è certo è che Patriarca, finché era giovane, cavalcava cammelli anziché cavalli e<br />
aveva praticato una sfilza di mestieri (era stato scalpellino, falegname, sensale, guidatore<br />
di birocci, cardatore di lana, castratore di maiali e agnelli, mugnaio, scaricatore di pietre,<br />
venditore di tessuti, boscaiolo) e accumulato una tale ricchezza da doverla nascondere nei<br />
magazzini, dove nemmeno ai maggiordomi anziani era consentito mettere il naso.<br />
Quando si era stabilito a Palmira Patriarca aveva sessant'anni e pretendeva che la moglie<br />
Albina<br />
continuasse a dargli eredi. Ma Albina era morta con un'infezione da cibo sporco e lui<br />
aveva sposato in seconde nozze Aldamuvena, una delle cinque cameriere aragonesi al suo<br />
servizio, barattate a Napoli in cambio di un diamante trovato in India, durante un viaggio<br />
in cerca di seta.<br />
Dopo aver partorito sette volte Aldamuvena si era consumata di febbre malarica e Patriarca<br />
dovette scegliere Venanzia, un'altra cameriera, che non ebbe sorte diversa. Così fu anche<br />
per Cantabria e Zamorana, la terza e la quarta delle sorelle aragonesi: si maritavano con il<br />
fondatore di Palmira, generavano figli e si spegnevano di malattie indecifrabili.<br />
Questa catena di nascite e di lutti accrebbe le voci sulla virilità di Patriarca Maggiore,<br />
capace di dare la vita e la morte nel medesimo istante. I medici, nel visitarlo, lo trovavano
3<br />
Di fama e<br />
di sventura<br />
Francesca Manzon
4<br />
Non tutti i<br />
bastardi<br />
sono di Vienna<br />
Andrea Molesini
5<br />
Accabadora<br />
Michela Murgia
6<br />
Storia<br />
della mia gente<br />
Edoardo Nesi
7<br />
Pantumas<br />
Salvatore Niffoi
8<br />
Resistere<br />
non serve<br />
a niente<br />
Walter Siti
9<br />
Morte a Firenze<br />
Marco Vichi
10<br />
Galeotto fu il<br />
collier<br />
Andrea Vitali