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Amaranto magazine aprile 2008

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TERZO GRADO ( M A U R O B I A N C H I N I<br />

Quel giorno<br />

che tristezza<br />

Il nome di Mauro Bianchini è legato a<br />

una delle pagine più tristi e dolorose<br />

del calcio di casa nostra. C’era lui<br />

alla guida dell’Arezzo quando la vecchia<br />

Unione Sportiva, con un atto di esasperata<br />

intransigenza da parte del Tribunale e<br />

della Federcalcio, venne dichiarata fallita<br />

e poi cancellata dal torneo di C1, a stagione<br />

in corso. L’atto finale si consumò in un<br />

grigio sabato di <strong>aprile</strong> del 1993, il 17 per<br />

l’esattezza. Il giorno dopo gli amaranto,<br />

ultimi in classifica e con un piede e mezzo<br />

in C2, avrebbero dovuto giocare a Vicen-<br />

za. Quella partita non si disputò mai.<br />

Mauro Bianchini aveva acquistato l’Arezzo<br />

tre anni prima, nel 1990, succedendo<br />

ad Alberto Farsetti. Fu salvezza all’ultima<br />

giornata, grazie al pareggio interno col<br />

Chievo. In squadra giocavano Tovalieri e<br />

Dell’Anno. La stagione successiva Neri<br />

guidò il gruppo a un onesto torneo nel<br />

girone B della C1, dove fu centrata una<br />

clamorosa e larga vittoria esterna sul<br />

campo della Battipagliese: 4-1 il risultato,<br />

sigilli di Zoppis, Petrachi e Scattini,<br />

più un’autorete. Nel 91-92, per un certo<br />

26<br />

A P R I L E 2 0 0 8<br />

Mauro<br />

Bianchini<br />

Mauro Bianchini era alla guida<br />

dell’Arezzo nell’anno della radiazione.<br />

Dopo anni di silenzio, ci ha riparlato<br />

di Cruciani e Nucifora, di Sili<br />

e Dall’Avo, di Clementi e De Poli.<br />

“Le casse societarie erano vuote,<br />

ma avremmo potuto arrivare a fine<br />

stagione con l’esercizio provvisorio,<br />

invece ci cancellarono dal calcio.<br />

Se penso agli spalmadebiti di oggi,<br />

mi viene da ridere. O da piangere”.<br />

I ricordi di un uomo che non vuole<br />

guardarsi indietro e che ai colori<br />

amaranto è rimasto legato. Anche se<br />

allo stadio non ci va più.<br />

di Andrea Avato

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