Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

ordinato al precedente, è quello di favorire l’insediamento di
attività sostitutive a carattere produttivo, nell’ipotesi, oggi non
prevista né pronosticabile, in cui le condizioni di competitività
del sito non fossero più tali da consentire in tutto o in parte la
continuità della medesima produzione.”
La situazione è a dir poco paradossale: i mezzi di comunicazione
lasciano trapelare un’emergenza reale e l’assessore competente
Olivi dov’è? Cosa fa? Come interviene?
I 100 licenziamenti previsti sono effettivi e già dato di fatto o è
ancora possibile una concertazione tra le parti?
In data 30 gennaio 2012 giunge la risposta dell’assessore Olivi:
“Nel settembre 2007 la Provincia autonoma di Trento ha acquistato
per € 45 milioni il compendio immobiliare della Whirlpool, sito agli Spini
di Gardolo, al fine di locarlo alla medesima.” All’atto dell’acquisto
degli immobili della Whirlpool, la Provincia ha prorogato un vincolo
occupazionale già posto a carico dell’azienda nel novembre 2004 con
riguardo all’agevolazione di un progetto di ricerca applicata, quantificato
in n. 666 U.L.A., da mantenere per almeno due anni nei tre
successivi al 6 novembre 2007.
Pur conoscendo la crisi del settore,
“Il piano degli esuberi annunciato a metà novembre dalla Whirlpool,
prevedeva un sacrificio per le unità italiane di quasi 1.000 lavoratori.
Fin da subito è apparso come in tale scenario il «costo sociale»
richiesto per la fabbrica di Trento fosse relativamente più contenuto
(50-100 lavoratori), forse anche grazie alla vicinanza che la Provincia
ha dimostrato all’azienda”
Si conclude infine che:
A dimostrazione della volontà aziendale di continuare la produzione
nel sito trentino, la Whirlpool ha programmato nel triennio 2011-2013
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