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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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Proprio come fece Ponzio Pilato… Così prendo carta e penna<br />

e scrivo ai giornali:<br />

LA COOP E LO SCONTRO CON POLI<br />

SAIT TERRITORIALE? MA SE VA A SALISBURGO...<br />

Dovrebbe fare già di per sé pensare per quale motivo la tre giorni di<br />

meeting della cooperazione del consumo, organizzato da Sait e cooperazione<br />

trentina si sia tenuta a Salisburgo, cioè in Austria. Forse si sarebbe<br />

potuto dimostrare sensibilità e rispetto del territorio su cui opera il Sait<br />

organizzando l’evento in <strong>Trentino</strong>, portando le risorse sul territorio,<br />

dando incarico dell’organizzazione alle nostre aziende locali per dare<br />

l’esempio di sensibilità territoriale che la cooperazione declina a parole<br />

ma non con i fatti. Così come sembra fuori luogo l’attacco del presidente<br />

del Sait Dalpalù al sistema della distribuzione «che vede il consumatore<br />

come lo strumento per raggiungere il profitto capitalistico» riferendosi<br />

al gruppo Poli. <strong>Il</strong> gruppo Poli ha dimostrato negli anni di essere in<br />

grado di fare imprenditoria, di essere in grado di stare sul mercato e<br />

non solo provinciale ed è stato premiato dai consumatori per questo. La<br />

cooperazione spesso confonde quelli che furono i principi fondanti del<br />

movimento cooperativistico di don Guetti, con quello che ora è la cooperazione.<br />

<strong>Il</strong> Presidente Dalpalù non ricorda che è stato il Sait a essere il<br />

primo sostenitore delle coop rosse in <strong>Trentino</strong>, permettendo la creazione<br />

di superstores che nulla hanno a che fare con la nostra tradizione culturale<br />

e commerciale e dove si vendono, non prodotti trentini, ma quelli<br />

delle coop dell’Emilia Romagna. Sono questi i valori territoriali ed il<br />

senso di appartenenza della cooperazione? Nei superstores della cooperazione<br />

non si cerca il raggiungimento del profitto? Nei superstores non<br />

si «sfruttano» i lavoratori? Forse Dalpalù pensa che Sait possa operare<br />

fuori dal mercato e dalle normali regole economiche legate al rapporto<br />

domanda/offerta e lontano dal sistema della concorrenza, facendosi poi<br />

aiutare da mamma cooperazione. Negli ultimi anni l’originalità, si fa<br />

per dire, della cooperazione è stata solo nell’ingegno di riuscire prima<br />

a nascondere i buchi di bilancio e poi risanarli attraverso il sistema del<br />

credito cooperativo, gestendo tutto come fosse denaro proprio. Vorrei<br />

ricordare a Dalpalù che non c’è stato solo il caso La Vis, nella lunga<br />

lista dei fallimenti o dei debiti. È stato usato il denaro dei trentini per<br />

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