Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

della provincia di Trento. La mission della Federazione Trentina
della Cooperazione è dare rappresentanza sindacale, assistenza
e revisione alle cooperative associate mediante l’offerta
di servizi e consulenze. Nell’ambito della discussione sul piano
strategico 2010 - 2012, la missione della Federazione è stata così
definita: "Contribuire al miglioramento sociale ed economico
delle persone, delle comunità e dei loro territori attraverso lo
sviluppo coordinato della cultura e dell’imprenditorialità cooperativa".
La vision, che rappresenta la proiezione nello scenario
futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni della
missione, è stata invece così declinata: “diffusa conoscenza e
riconoscimento del ruolo del mondo cooperativo per l’oggettivo
contributo allo sviluppo delle comunità e dei loro membri”.
Ma quanto è stato versato alle cooperative? Non ci è dato saperlo,
ma possiamo – considerate le informazioni pregresse –
almeno supporlo, anche indicativamente… Si tratta di molto
più di quanto richieda la congiuntura economica, che ha messo
in ginocchio tanti settori produttivi. Evidentemente non la cooperazione
e l’associazionismo, che continuano ad essere largamente
sostenute dalla Provincia. Nessuno mette in discussione
l'importanza della cooperazione, ma quando termina la
cooperazione ed inizia il malaffare? Perché l'impressione è che
spesso dietro la cooperazione si siano nascosti loschi figuri che
hanno lasciato solo buchi economici colossali, basti pensare alla
Cantina LaVis con un buco non ben definibile ma non lontano
dagli 80 milioni di euro, questa è cooperazione? E poi chi copre
questi buchi, sempre “mamma” Provincia?
IL MEETING DELLA COOPERAZIONE TRENTINA? IN AUSTRIA!
A maggio (2012) apprendo dalla stampa che la tre giorni di
meeting della cooperazione del consumo, organizzata da SAIT
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