Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

Questa ricognizione si è articolata in in una fase di ascolto su cinque
ambiti tematici che interagiscono con le attività del Forum: scuola e
formazione; memoria e conflitti; enti locali e cooperazione di comunità;
migrazioni e nuove cittadinanze; strumenti per comunicare la
pace. Focus tematici che hanno visto una significativa partecipazione
di ambiti assessorili, musei e fondazioni, scuole di formazione e centri
di ricerca, realtà impegnate nell’interculturalità o nei piani giovanili di
zona, associazioni dei Comuni o singoli Comuni. A partire da questi
spunti e considerazioni, si sono andate delineando le azioni programmatiche
del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.”
Sorvolando su alcune locuzioni che da sole danno un’idea della
vaghezza di tale istituzione (“manutenzione delle parole”,
“arcipelago della pace”, ecc.), con l’interrogazione n. 4639,
desidero che il Presidente della Giunta provinciale, concretamente,
spieghi all’Aula quanti contributi erano stati concessi
da parte della Provincia autonoma di Trento dal 1991, data
della costituzione, fino a quel momento al Forum Trentino per
la Pace e i Diritti Umani e per quali finalità.
La risposta sibillina arriva dall’Assessorato alla solidarietà internazionale
e alla convivenza, nella persona dell’Assessore Lia
Giovanazzi Beltrami, la quale – quasi annoiata dalla mia insolenza
– specifica che la Provincia non assegna alcun contributo
al Forum trentino per la Pace e i diritti umani che, essendo un
organo del Consiglio provinciale, utilizza le risorse del bilancio
di quell’Istituzione.
“Lapalissiano”, penso tra me in quel momento. Non è la Provincia
a finanziare il Forum, ma il Consiglio provinciale. Hai
capito? Una sta in Piazza Dante e l’altra sta in Via Manci. Hanno
due bilanci separati. Ma il Consiglio Provinciale in quale
provincia si trova? Di quale Stato? L’Uganda?
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