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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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vivere tranquilli e non ne possono più di questo clima teso e<br />

rischioso. Sì, perché è ad alto rischio l’incolumità di tutti, se<br />

non si interviene con serietà e decisione. La risposta alla mia<br />

interrogazione – che porta la data del 14 dicembre 2009 - è<br />

volutamente generica ed elusiva: il dott. Alberto Pacher parla<br />

di intendimenti pro futuro, volti a garantire la sopravvivenza<br />

di edifici funzionali e di alienare quelli diversamente destinati<br />

ad altre funzioni. <strong>Il</strong> che vuol dire tutto e niente, nel più classico<br />

stile della politica provinciale, che sembra avere maggiormente<br />

a cuore i promotori delle proteste anziché gli onesti cittadini.<br />

Appurato questo, ho poi tenuto sotto stretto controllo e quindi<br />

costantemente monitorato la situazione oggettiva dell’edificio<br />

ex dogana, con l’interrogazione n. 2529 del 7 febbraio<br />

2011 (Centro Bruno: come mai non si fa rispettare la legge?),<br />

motivata dagli inevitabili “buchi neri” e dalle clamorose evoluzioni<br />

del Centro. Constatata l’inagibilità dell’edificio e la<br />

conseguente illegalità dell’occupazione, si apprende – anche a<br />

mezzo stampa – dell’attività svolta nella struttura: niente meno<br />

che un bar, che somministra bevande e cappuccini senza peraltro<br />

essere in possesso di regolare licenza! Chissà cosa ne pensano<br />

tutti gli esercenti di Trento, che lavorano onestamente e<br />

pagano salate (anzi, salatissime) le licenze per le loro attività…<br />

Altra lampante violazione, che assale visivamente il cittadino,<br />

è l’imbrattatura delle facciate esterne: il sindaco di Trento –<br />

Alessandro Andreatta – interrogato sull’argomento, ha riferito<br />

di una notifica con relativa sanzione amministrativa, ma ad<br />

oggi non c’è ombra del naturale seguito della vicenda, quale<br />

l’obbligo di ripristino della situazione originaria. La risposta<br />

lapidaria del 23 marzo firmata dal Presidente Dellai – “Con<br />

riferimento all’interrogazione in oggetto, si conferma quanto<br />

esposto nell’interrogazione n. 2500” – lascia senza parole.<br />

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