Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

CENTRO SOCIALE BRUNO: CIMITERO DELLE REGOLE
La protesta legalizzata e sponsorizzata dalla Provincia: l’incredibile
evoluzione del Centro Sociale Bruno. Dall’occupazione abusiva
dell’edificio provinciale alla vendita di bevande e generi alimentari…
una vicenda che continua a stupire per le sue dichiarate
contraddizioni e che lascia intravvedere le torbide manovre del
vertice del potere, che strizza l’occhio ai movimenti sovversivi.
Partendo dal presupposto che tutti siano al corrente del significato
di “occupazione abusiva” – accesso/penetrazione arbitraria
nell’edificio o nel terreno altrui purchè non risoltasi in
maniera del tutto momentanea, con relativa applicazione del
codice penale – ho ripetutamente esposto al Presidente della
Giunta Provinciale i punti da chiarire sull’argomento, divenuto
ormai un clamoroso caso di rivestita legittimità.
Nell’interrogazione n. 869 – “Occupazione abusiva: si poteva
evitare?” - datata 6 ottobre 2009, indago sull’effettivo controllo
da parte delle forze dell’ordine sugli edifici abbandonati
e sulle segnalazioni di eventuali messe in sicurezza degli stessi;
ho inoltre richiesto una mappatura chiara e dettagliata delle
strutture abbandonate nella città di Trento, divenute ormai
preda di anarchici, no global, disobbedienti ed eversivi che oltre
ad occupare, distruggono i suddetti luoghi con evidenti atti
di vandalismo. Vogliamo elencarli tutti questi edifici? L’ex asilo
in via Manzoni, la costruzione sita nell’area ex Zuffo, l’edificio
del Centro Sociale Bruno. Rendiamoci conto che queste costituiscono
delle vere e proprie “basi” operative per la progettazione
di azioni violente! Consentire ed autorizzare tacitamente
questi abusi significa anche impegnare le forze dell’ordine nel
controllo di queste aree potenzialmente esplosive… E poi la
gente è ormai satura di queste situazioni! I cittadini vogliono
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