Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

sto europeo, il risultato di un comportamento predatorio, ma piuttosto
di autodifesa. E’, dunque, fondamentale conoscere le sue abitudini e
il suo comportamento.
Quesito n. 4: Le occasioni di rischio per la sicurezza dei cittadini sono,
di fatto, ridotte al minimo mediante la concreta applicazione dei Programmi
d’azione di cui alle deliberazioni della Giunta provinciale n.
1428 del 21 giugno 2002 e n. 1988 del 9 agosto 2002. Inoltre nell’ambito
del Programma d’azione Gestione delle emergenze, come è noto,
è attiva da tempo una squadra di pronto intervento, reperibile 24 ore
da marzo a novembre, composta da due agenti forestali ed un coordinatore
in grado di adottare tutte le iniziative necessarie per il controllo
degli animali e l’informazione al pubblico. Tale personale fornisce altresì
le risorse umane, le capacità tecniche e le conoscenze necessarie
per un’eventuale cattura degli orsi, sia per radiocollarizzazione
che per rimozione (assicurate dalla squadra catture). A quest’ultimo
proposito, si ribadisce che gli interventi di rimozione degli esemplari
giudicati irreversibilmente problematici vengono disposti seguendo i
criteri del Protocollo d’azione nei confronti degli orsi problematici e di
intervento in situazioni critiche citato sopra. A riguardo, è il caso di ribadire
che tali scelte gestionali hanno avuto ed avranno sempre quale
priorità la sicurezza delle persone.
Infine, si ricorda che un’ulteriore modalità di intervento nei confronti
degli orsi problematici è possibile in base alla normativa sull’incolumità
e la sicurezza pubblica (art. 52.2 del D.P.R. 670 dell’ anno 1972 - Approvazione
del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto
speciale per il Trentino-Alto Adige e art. 32, comma 2, del Testo
unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei comuni della Regione
Trentino-Alto Adige approvato con DPReg. 1 febbraio 2005 n. 3/L), la
quale consente la cattura per rimozione o l’abbattimento di esemplari
ritenuti pericolosi, appunto, per la pubblica incolumità.
Apprendiamo quindi dalla risposta di Dellai che gli orsi non attaccano
l’uomo, non sono predatori, però possono attaccare per
autodifendersi, possiamo negare l’autodifesa all’orso? La nostra
è una provincia che garantisce i diritti di tutti.
Peccato che potrebbe essere autodifesa anche la “mamma” orsa
che accudisce i propri cuccioli e vede degli escursionisti nel bo-
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