Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

“Gli ultimi dati disponibili sulla gestione di cassa si riferiscono al 2010.
Confrontando i numeri del 2009 (ultimo anno dei Comprensori) con
quelli del 2010, la spesa corrente è passata da 167 milioni a 186 milioni
di euro. Stabile la spesa per l'attività istituzionale, ovvero il budget
messo a disposizione dalla Provincia per le spese dell'ente, il personale,
le indennità degli amministratori, la gestione delle sedi (escludendo
invece le risorse per le funzioni esercitate dalle Comunità in
campo socio-assistenziale, per l'edilizia abitativa e l'istruzione): i trasferimenti
ai Comprensori erano stati di 19,3 milioni di euro nel 2008,
di 19,7 milioni nel 2009, saliti a 20,3 milioni nel 2010 (anno di nascita
delle prime Comunità di valle) e a 22,1 milioni nel 2011. Per il 2012 sono
stati stanziati finora 19 milioni di acconto. Nel mirino, fin dal varo della
riforma nel 2006, sono stati i numeri e le indennità degli amministratori
chiamati ad amministrare i nuovi enti.”
Ma Dellai non aveva più volte affermato che questa riforma era
a costo zero? Ma soprattutto spendiamo tutti questi milioni di
euro in più per avere creato un ulteriore livello di burocrazia ed
intoppo per i trentini, questa è l’ennesima prova della incapacità
amministrativa dimostrata in questi anni da Dellai e dalle
sue variegate maggioranze che lo hanno sostenuto.
L’ARROGANZA DEL POTERE
La sera del 18 dicembre 2012 sono saltati i nervi al Presidente
Dellai e alla sua giunta. Ricostruiamo i fatti: eravamo in discussione
della legge finanziaria 2013, l’ultima dell’era Dellai.
Ho presentato un emendamento in merito al sistema del finanziamento
attraverso leaseback alle aziende in difficoltà. Il leaseback
è uno strumento utile per garantire finanziamento alle
aziende in difficoltà tramite la monetizzazione del proprio bene
immobiliare, il tutto gestito dalla società di sistema Trentino
Sviluppo. Questo strumento dovrebbe essere mirato a garantire
la tenuta delle aziende nel momento della crisi, garantendo liquidità
per poi consentire il rilancio dell’attività. In questi anni
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