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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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Le due riforme, per il potere centrale dellaiano, presentavano<br />

entrambe dei rischi, si perché il ragionamento non è certo stato<br />

su quale via fosse meglio per il trentino, ma su quale riforma<br />

intraprendere per garantire un migliore controllo politico da<br />

parte di Dellai e dei suoi compagni di avventura politica.<br />

La parcellizzazione del territorio con tanti piccoli comuni permette<br />

sicuramente un controllo capillare e ramificato, la “fedeltà”<br />

dei Sindaci e delle amministrazioni comunali può essere<br />

facilmente gestita attraverso la finanza pubblica, infatti gran<br />

parte delle risorse comunali necessarie per il bilancio arriva da<br />

trasferimenti provinciali, sia sulla parte capitale, per realizzare<br />

opere pubbliche, sia sulla parte corrente, per pagare le spese<br />

di funzionamento amministrative. Quindi qualche Sindaco “ribelle”<br />

lo si può portare facilmente alla ragione attraverso il controllo<br />

dei trasferimenti, l’immagine del Sindaco con il cappello<br />

in mano che deve girare per gli assessorati provinciali a chiedere<br />

soldi per realizzare opere per il proprio comune, è stata<br />

l’immagine ed il modello del Sindaco <strong>Trentino</strong>.<br />

Le varie “anime” della maggioranza provinciale che ha retto<br />

Dellai in questi anni avevano visioni diverse su come impostare<br />

la riforma amministrativa del <strong>Trentino</strong>, alla fine dopo anni di<br />

discussione e di simulazione di modelli, la giunta e la maggioranza<br />

provinciale ha partorito il topolino: Le Comunità di Valle.<br />

La Comunità di Valle, come ente amministrativo, si frappone tra<br />

il Comune e la Provincia, praticamente come il comprensorio,<br />

solo che assume anche funzioni politiche e con trasferimento di<br />

competenze da parte delle provincia e delega di competenze da<br />

parte dei comuni che ne fanno parte. Quindi di fatto è rimasta<br />

la parcellizzazione del territorio provinciale su 217 comuni<br />

ed in più si sono create strane aggregazioni di comunità, 16 in<br />

tutto, tranne Trento che con Aldeno, Garniga e Cimone rimangono<br />

fuori dal ragionamento delle comunità.<br />

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