Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

L'ARROGANZA DEL POTERE
E IL PASTROCCHIO DELLE COMUNITÀ DI VALLE
Milioni di euro in più per avere creato un ulteriore livello di burocrazia
ed intoppo per i trentini. Roba da far saltare i nervi. Tanto
è vero che la sera del 18 dicembre 2012 sono saltati anche al
Presidente Dellai...
TUTTI IN COMUNITÀ
È stata sempre una discussione viva, all’interno della nostra
provincia, quella della riforma istituzionale, cioè quale fosse la
migliore organizzazione amministrativa per consentire di governare
un territorio montano complesso come quello del trentino
che mette assieme grandi città con piccolissime, ma importanti
territorialmente, realtà comunali. Tenendo conto della forte parcellizzazione
dei comuni, allo stato attuale 217, con oltre la metà
dei comuni sotto i mille abitanti, spesso con territori molto ampi
da amministrare. Già negli anni ’70 vi fu la riforma Kessler che
portò alla istituzione dei comprensori, come entità sovra comunali
che dovevano avere il compito di fare sintesi territoriale e di
fornire servizi ai comuni in forma aggregata: servizi sociali, pianificazione
urbanistica, servizi ambientali. Un po’ alla volta la
riforma dei comprensori è stata svuotata di competenze, anche
perché la politica provinciale non voleva decentrare troppo ed i
comuni vedevano minacciata la loro autonomia.
Nell’era dellaiana si è iniziato a ridiscutere di organizzazione
amministrativa, e vi erano due tesi, quella della riduzione del
numero dei comuni sul modello della provincia di Bolzano, che
presenta 116 comuni su una popolazione simile a quella della
Provincia di Trento, o quella di un rafforzamento dei Comprensori
come entità politica oltreché di fornitura di servizi.
283