Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

Tutte le determinazioni di conferimento sono siglate infatti da
dipendenti che hanno ottenuto incarichi e percepito i compensi.
Formalmente invece, per salvare le apparenze, al dirigente SUAP
gli incarichi sono stati conferiti dal dirigente generale. In una determinazione
del primo si legge, però, che per quei collaudi dei
quali aveva solo fissato il compenso demandava “la nomina della
commissione a successivo provvedimento del dirigente generale
del Dipartimento competente in materia di utilizzazione di acque
pubbliche... in quanto sarà membro della commissione il dirigente
del Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche”.
È chiaro che ci troviamo, a dir poco di fronte ad una situazione
anomala, dove dei dirigenti si affidano incarichi in forma
discrezionale e si autoliquidano i compensi, oppure che si affidano
ad “autorizzazioni” del loro dirigente generale per farlo
e non solo, ma a quanto sembra queste opere erano già state
precedentemente collaudate.
Quello che è stato riportato è solo un esempio, molte altre sono
le “anomalie” nella gestione dei collaudi in provincia di Trento
e soprattutto sembra sia una prassi quella di collaudare opere
già collaudate, magari collaudate da professori universitari
e ricollaudate da dirigenti provinciali a cifre doppie o triple. E’
chiaro che ci troviamo di fronte a situazioni di grave, gravissimo
sperpero di denaro pubblico. Le colpe non sono solo dei
dirigenti, perché queste cose avvengono alla luce del sole, con
atti formali e sono state segnalate al potere politico che nulla ha
fatto. Ormai il sistema è incancrenito, dirigenti pubblici “controllano”
e “vincolano” i politici perché i politici sanno che se
i dirigenti “svuotassero il sacco” ci andrebbero di mezzo per
primi, quindi il sistema si avvita su se stesso in un meccanismo
di omertà e complicità e a farne le spese, anzi, a pagarne le spese
sono i contribuenti trentini.
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