Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

dal Presidente del Consiglio Provinciale, ma si è anche negato
l’accesso agli atti, così come mi è consentito dall’art. 147 del regolamento
del Consiglio Provinciale e mi sono dovuto rivolgere
alla Procura della repubblica per ottenere la possibilità di visionare
atti della provincia e quindi di svolgere il mio diritto/dovere
di vigilanza e controllo dell’attività politico-amministrativa della
provincia.
Perché questo atteggiamento? Probabilmente negli uffici della
provincia ci sono molti scheletri negli armadi e Dellai con qualche
assessore provinciale vuole tenerli nascosti, magari con la
compiacenza di dirigenti generali che sappiamo essere nominati
direttamente dalla Giunta provinciale, forse a volte più per assecondare
il potere politico che non per merito, competenza ed
autonomia.
Fortunatamente però ci sono funzionari e dirigenti in Provincia
scrupolosi, onesti e corretti, e che hanno pagato o stanno pagando
questo loro essere servitori corretti della Provincia, a fronte
di ciò che spesso i loro superiori su ordine o per compiacere alla
politica li obbligano a fare.
A seguito di questi fatti la “normalità” dell’attività politica viene
meno, anche perché non dobbiamo dimenticarci il ruolo che
abbiamo tutti quanti come cittadini e ancora più il ruolo di Pubblico
ufficiale di cui è investito un Consigliere provinciale che di
fronte anche ad una ipotesi di reato ha il dovere di procedere con
segnalazione ed eventuale denuncia agli organi preposti.
Quindi mio malgrado mi sono trovato costretto in qualche situazione
a procedere per le vie della segnalazione-esposto agli
Organi inquirenti ritenendo che i fatti di cui ero venuto a conoscenza
fossero di una gravità superiore alla normale attività politica
e richiedessero l’intervento di un organo terzo per le dovute
indagini, verifiche e quindi eventuali conclusioni.
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