Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

in uno/due mesi: determinanti sono le ragioni di tipo organizzativo,
dipendenti dalla quantità e dalla tipologia di procedure seguite in quel
periodo dall’Ufficio concorsi. Talvolta la pubblicazione è condizionata
dalla previsione di una riorganizzazione delle strutture potenzialmente
coinvolte nella procedura già approvata, che impongono quindi una
sospensione della stessa per valutare se e in che modo apportare
modifiche al bando prima di renderlo pubblico.
Per quanto riguarda la copertura degli uffici vacanti tramite una graduatoria
di un concorso, si ricorda che, ai sensi del decreto sopra
ricordato, il concorso viene bandito per l’accesso alla qualifica di direttore
da preporre a specifici uffici inseriti in un gruppo omogeneo,
ossia in un gruppo di strutture di terzo livello che, per le tematiche
affrontate o per le peculiari competenze, si possono considerare similari.
Quindi, per definizione, se un candidato supera il concorso,
può essere assegnato indifferentemente a uno degli uffici rientranti
nel gruppo omogeneo per il quale ha partecipato.
A proposito di quanto paventato in merito alla proliferazione indiscriminata
di uffici, si fa presente che ciò è un evento impossibile essendo
il numero massimo degli uffici fissato dalla legge.
Relativamente ai punti due e quattro dell’interrogazione si rinvia alle
allegate tabelle.
Per quanto concerne il terzo quesito l’assegnazione degli incarichi
su posto vacante è sempre avvenuto verificando innanzitutto la presenza
di persone idonee nelle graduatorie dei concorsi ancora valide
e solo in caso di assenza di una graduatoria disponibile per un
dato gruppo omogeneo si è appurato, mediante l’analisi delle risorse
umane interne, la presenza di professionalità tecniche e gestionali
tra i dipendenti più competenti a ricoprire il posto vacante, in un’ottica
complessiva di organizzazione e gestione di tutte le strutture
della Provincia.
Infine, relativamente all’ultimo punto, si fa presente che la citata legge
provinciale n. 7 del 1997 non prevede l’obbligo regolamentato della
mobilità volontaria tra direttori e ad oggi non vige alcuna disposizione
in merito alla mobilità di direttori. Infatti l’articolo 4 del contratto
collettivo provinciale di lavoro 1998/2001 prevedeva solo l’obbligo di
informativa (“Prima della copertura di incarichi vacanti con procedure
di mobilità o concorsuali, le Amministrazioni promuovono adeguate
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