Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

UN GROSSO GRASSO SCHELETRO NELL’ARMADIO
Un sistema fatto di favoritismi e compiacenze gestite dalla P.A.T.
Una “strana” situazione denunciata tempo fa da alcuni dirigenti
provinciali che per questo sono stati trasferiti dai loro incarichi.
Una vicenda di una gravità superiore, attualmente oggetto di indagine.
Una bomba ad orologeria pronta a scoppiare...
La “normale” attività politica di chi è nei banchi della minoranza,
cioè di opposizione al sistema politico che amministra
la nostra provincia dovrebbe muoversi nei canali
istituzionali dell’azione politico-amministrativa, così come regolamentati
dalle norme del Consiglio Provinciale, quindi interrogazioni,
mozioni, ordini del giorno, emendamenti a leggi fino ad
arrivare anche ad azioni propositive che si possono concretizzare
in proposte di legge provinciale. La condizione di “normalità”
politica è però garantita da una situazione di trasparenza e parità
di rapporti tra maggioranza e minoranza, tra chi amministra il
bene pubblico nel ruolo conferitogli dall’elettorato e chi esercita
l’altrettanto importante ruolo di controllo.
Tante volte la maggioranza, gli Assessori e lo stesso Dellai non
hanno applicato il principio della trasparenza, che non è una
“gentile” concessione, ma è normato dal regolamento del Consiglio
Provinciale, oltreché dal senso della correttezza politica, che
però non a tutti appartiene. Eppure Dellai aveva inserito la trasparenza
amministrativa come priorità del suo governo provinciale,
almeno questo aveva annunciato in campagna elettorale,
inserendola nei primi dieci punti del suo programma ma non si
può dire l’abbia poi applicata questa trasparenza, né nei confronti
dei cittadini né nei confronti dei Consiglieri provinciali.
Infatti, come già testimoniato, a molte mie interrogazioni non
è stata data risposta, nonostante i solleciti più volte avuti anche
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