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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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dal sistema del concorso, intralciante retaggio costituzionale,<br />

a quello della “cooptazione” dei nuovi dirigenti da parte della<br />

dirigenza attuale, come si converrebbe, più che ad una organizzazione<br />

aperta e democratica e quindi destinata al progresso, ad<br />

una vera e propria Casta.<br />

Negli ultimi due concorsi banditi, riguardanti l’accesso alla<br />

qualifica di dirigente cui affidare l’incarico di preposizione al<br />

“Servizio per la gestione delle risorse umane della scuola e della<br />

formazione” e all’Istituto di formazione professionale “Servizi<br />

alla persona e del legno”, sembra si sia voluto andare ancora<br />

oltre perché la Commissione, nominata rispettivamente con delibera<br />

n. 1984 del 18 agosto 2009 e 2825 del 27 novembre 2009,<br />

non solo è composta di soli dirigenti provinciali ma è pure identica,<br />

cosa certamente inaccettabile in punto di principio e che<br />

sembra derivare, se non è uno scherzo del “taglia incolla”, dalla<br />

volontà di costituire un vero e proprio “organismo permanente<br />

di cooptazione”, ai cui membri affidare in via definitiva la selezione<br />

della futura classe dirigente provinciale.<br />

E chi sono le persone scelte dalla Giunta per fare parte di questa<br />

sorta di “organismo permanente di cooptazione”?<br />

<strong>Il</strong> membro esperto, che sostituisce il tradizionale membro esperto<br />

esterno garanzia di indipendenza ed imparzialità, è incredibilmente<br />

quel Tommaso Sussarellu, ex dirigente del Servizio<br />

Appalti, rimasto di recente coinvolto nell’inchiesta Giano Bifronte<br />

dalla quale sono emersi dalle cronache giornalistiche in<br />

modo incontestabile suoi comportamenti che, pur non essendo<br />

stati ritenuti penalmente rilevanti, sono però di sicuro contrari<br />

all’etica ed alla deontologia professionale, come ad esempio il<br />

fatto di avere intrattenuto rapporti inopportuni con imprenditori<br />

che su di lui ritenevano di poter fare sicuro affidamento<br />

per pilotare le gare, avere procurato in quest’ambito incarichi<br />

libero-professionali retribuiti a propri dipendenti, ed avere ri-<br />

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