Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

La Collu vanta quale maggiore esperienza l’avere diretto per
14 anni il museo d’arte contemporanea di Nuoro denominato
Man. E, guarda caso, all’epoca ne era in discussione la sua
chiusura. Il budget 2010 del Man era di circa 580 mila euro,
decisamente diverso dal budget del Mart, che in gran parte veniva
assorbito dallo strepitoso compenso della direttrice Collu,
che ammontava a 171 mila euro netti anno. Ma nel 2011 le cose
sono ancora peggiorate al Man, dove la provincia di Nuoro ha
ridotto lo stanziamento, adottando l’11 gennaio un provvedimento
che prevedeva una spesa complessiva di 239.704,26 euro
assegnando a Cristiana Collu direttrice, artefice del gran successo
del museo, uno stipendio netto annuo di 171.843,31 euro.
E poi ci stupiamo se il Man, che faceva circa 50mila visite anno,
ha chiuso o minaccia di chiudere. Mi viene spontaneo chiedermi,
ma la capacità di un direttore/direttrice la si valuta solo dai
titoli accademici o anche dalla capacità manageriale? È compito
di un direttore/direttrice quello di cercare, all’interno di
un piano di crescita culturale del territorio anche un equilibrio
economico della struttura? A mio avviso sì. Allora ci spieghi
meglio il presidente del Mart Bernabé quali siano i criteri di
trasparenza e tracciabilità che lo hanno portato alla scelta delle
direttrice Collu.
E a proposito di tracciabilità. Mi da l’impressione di una scelta
legata alla tracciabilità, ma una tracciabilità di appartenenza più
che di meriti acquisiti sul campo.
Nel 2013 il Mart compie dieci anni. Dieci anni: l’età in cui un
bambino comincia a formarsi un carattere e una personalità. Ebbene,
il Museo di Corso Bettini, preadolescente di lusso, mostra
di assomigliare sempre più a una voragine, un pozzo senza fondo.
Una struttura sovradimensionata che, potendo ormai contare
su un budget sempre più ridotto (anche se si parla sempre di
milioni di Euro), può mettere in campo quello che può. Mostre
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