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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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Nel 2011 il Mart ha speso più di 17 milioni<br />

Quasi 10 venivano da contributi provinciali e 1,5 dai botteghini, con un aumento<br />

degli incassi del 136 per cento sul 2010<br />

ROVERETO, 7 agosto 2012. Un anno eccezionale, il 2011, per il<br />

Mart. Eccezionale per gli incassi, che rispetto al deludente 2010<br />

avevano avuto un’impennata mai vista, ma anche per l’impegno<br />

della Provincia. Che tra acconto, saldo, contributo per progetti<br />

espositivi e programmi di investimento e, ancora, contributi a<br />

gettone per alcune mostre, aveva messo<br />

sul tavolo quasi 9 milioni e mezzo di euro.<br />

Infine, anno eccezionale per gli afflussi di<br />

visitatori, che grazie alla mostra su Modigliani<br />

e a quella dei capolavori del Museé<br />

D’Orsay avevano fatto la coda ai botteghini<br />

in modo forse irripetibile, ma di certo non<br />

ripetuto fino ad oggi.<br />

Rivedendolo oggi, il conto consuntivo 2011<br />

del Mart (approvato nella propria ultima seduta dalla giunta provinciale)<br />

sembra già storia. <strong>Il</strong> conto pareggia a 17.386.912 euro.<br />

Coperti per 9.497.000 da contributi provinciali e per 1.430.000<br />

dagli incassi per le vendita dei biglietti. Cifre record entrambe.<br />

L’impegno della Provincia sull’anno in corso, anticipa pur senza<br />

176<br />

fare cifre l’assessore Franco Panizza, sarà notevolmente più<br />

basso. A spanne, di almeno un milione e mezzo. Quanto alla cassa,<br />

l’exploit 2011, con l’aumento del 136,30 per cento rispetto al<br />

2010, è figlio di «congiunture» difficili da ripetere. L’anno prima<br />

era stato molto deludente, con una perdita secca di circa un 33<br />

per cento rispetto agli incassi 2009. Inoltre<br />

per decisione della giunta provinciale, era<br />

stata rivista la politica tariffaria: aumento di<br />

1 euro su tutti i biglietti e fine della gratuità<br />

per gli ultrasessantacinquenni, riportati<br />

nella categoria di chi ha diritto alla tariffa<br />

ridotta. Infine anche il numero complessivo<br />

dei visitatori era aumentato, grazie a mostre<br />

che pur senza essere smaccatamente di<br />

cassetta, strizzavano l’occhio al turista culturale medio. Che ama<br />

molto più vedere quello che già conosce fin dai tempi della scuola,<br />

che trovarsi alle prese con l’ignoto e il «difficile» della contemporaneità.<br />

Messo tutto assieme, gli incassi erano balzati da<br />

605 mila euro (2010) a 1.430.000 (2011). Eccezionale, appunto.

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