Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

Se i comuni hanno dimensioni sufficienti per avere delle proprie
valide strutture tecniche l’azione della Provincia deve divenire
di semplice controllo programmatorio in modo tale da creare un
sistema decentrato sul territorio. Ad esempio nella programmazione
urbanistica la Provincia dovrà definire delle linee guida
sulle strategie complessive e sul coordinamento tra i territori, ma
dovranno essere i territori a stabilire le linee programmatiche ed
il dettaglio di progettazione territoriale.
Analogamente, per quanto concerne il settore dei lavori pubblici,
la Provincia dovrà occuparsi della programmazione generale,
di individuare le regole del gioco tramite leggi provinciali, ma
dovrà essere lasciato il Potere ai Comuni locali di operare direttamente
mediante le proprie strutture tecniche.
Si può pensare poi delle aggregazioni a geometria variabile tra
Comuni per garantire servizi che richiedono dimensioni di scala
ancora superiori quali, ad esempio, le politiche sociali.
Un’organizzazione provinciale leggera, con decentramento territoriale
su un unico livello – quello comunale – avente dimensioni
tali da potere disporre di strutture tecniche all’altezza porterebbe
ad una riduzione di burocrazia, consentendo alla Provincia di
concentrarsi su azioni di semplificazione amministrativa quale
quella burocratica, l’omogeneizzazione delle pratiche amministrative,
l’informatizzazione del sistema della pubblica amministrazione.
Bisogna intervenire con azioni di forte semplificazione del sistema
delle società controllate e delle società di scopo create dalla
Provincia stessa. Alcune società di sistema devono essere sciolte
o privatizzate, altre debbono essere alleggerite tramite azioni di
trasferimento ai privati di alcuni servizi.
Alleggerendo e semplificando l’organizzazione amministrativa
provinciale ci saranno risparmi sui costi complessivi di gestione
e quindi si libereranno risorse per nuove iniziative e quindi per
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