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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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duale del saldo negativo di mobilità, b) la riduzione dei ricoveri più frequenti<br />

effettuati in mobilità passiva (Sostituzione di articolazioni maggiori,<br />

Interventi al ginocchio, Interventi sul cristallino e di cataratta), c)<br />

riduzione graduale della mobilità passiva sulle prestazioni risonanza<br />

magnetica (RM). 
A quanto sopra aggiungo poi le iniziative che ritengo<br />

“strategiche” per il Servizio Sanitario Provinciale nei prossimi anni<br />

rispetto alle quali, oltre ad un miglioramento del servizio all’utenza,<br />

si prospetta, evidentemente, anche una riduzione della mobilità sanitaria<br />

passiva: Realizzazione del Nuovo Ospedale del <strong>Trentino</strong>; Maggior<br />

coordinamento fra professionisti, e più in generale tra ospedale e<br />

territorio, 
attraverso l’attivazione delle Reti cliniche previste dal nuovo<br />

Regolamento di organizzazione dell’Azienda recentemente approvato<br />

(rete cardiovascolare; rete gastroenterologica; rete oncologica; rete<br />

ginecologica; rete trasfusionale; rete nefrologia e dialisi; rete allergologica);<br />

Sviluppo di sinergie con la Provincia Autonoma di Bolzano e con<br />

il Land del Tirolo; Accordi con la Regione Veneto per specifici ambiti<br />

territoriali e/o prestazionali».<br />

Che dire… Staremo a vedere! Ma c’è ben poco da sperare.<br />

CONSULENZE E STUDI: QUANTO MI COSTATE?<br />

All’inizio del 2012 mi perviene una segnalazione: pare che l’azienda<br />

provinciale per i servizi sanitari dal 2010 abbia avviato in<br />

collaborazione con l’Università Bocconi di Milano uno studio<br />

finalizzato all’analisi di fattibilità ed implementazione esecutiva<br />

del riordino del sistema sanitario provinciale di Trento.<br />

Dal portale internet della prestigiosa Università si apprende che<br />

il coordinatore di suddetto gruppo di studio sia il Professore<br />

del Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico<br />

dott. Federico Lega.<br />

L’interrogazione che presento, questa volta, (la n. 3960) è per<br />

sapere<br />

1. quanto ha speso la Provincia autonoma di Trento per l’attivazione<br />

di suddetto studio di ricerca sulla fattibilità ed implemen-<br />

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