Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

24/24 ore, sono forniti entrambi di batterie interne che in caso di interruzione
della fornitura di energia elettrica di rete (distacco accidentale,
black out), sono in grado di alimentare autonomamente, con continuità
e senza interruzione, per circa 2 ore l’apparecchiatura.
Punto 5) 
La Direzione medica di Presidio congiuntamente al Servizio
Tecnico ha svolto le opportune verifiche e sentito il personale coinvolto.
Punto 6) 
Considerato che l’evidenza raccolta dimostra che l’episodio
di black out elettrico non è correlabile, se non per la coincidenza temporale,
con il decesso della paziente e che i sistemi di emergenza
sono entrati correttamente in funzione, comunque il Servizio Tecnico
è stato incaricato di ipotizzare tutti gli scenari critici possibili con le
relative soluzioni, tra le quali anche quella di potenziare il gruppo elettrogeno
ospedaliero per coprire le attuali utenze non prioritarie (es.
ascensori)».
Faccio notare solo una frase: “l’episodio di black out elettrico
non è correlabile, se non per la coincidenza temporale, con il
decesso della paziente”. Una coincidenza molto strana mi viene
da pensare.
E tutte le verifiche e i provvedimenti presi? Se non avessi presentato
l’interrogazione tutto sarebbe rimasto fermo e immobile,
in attesa di un altro decesso?
Dall’ospedale di Arco a quello di Rovereto. Il 22 luglio, sempre
del 2010, interrogo (n. 1921) su una questione riguardante l’ospedale
della Città della Quercia che, anche questa volta, mi è
stata segnalata dai cittadini.
«Premesso che: La Carta europea per i Diritti del malato sancisce
all’articolo 8 che “ogni individuo ha il diritto di accedere a
servizi sanitari di alta qualità, sulla base della definizione e del
rispetto di precisi standard. Il diritto a servizi sanitari di qualità
richiede che le strutture sanitarie e i professionisti pratichino
livelli soddisfacenti di prestazioni tecniche, di comfort e di re-
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