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Il Trentino nascosto - Leonardi Giorgio

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mente ed ha tuttora il ruolo di garantire in provincia di Trento l’attività<br />

specialistica pneumologica, come unico centro fino al 1998 quando a<br />

Trento è stata attivata una seconda U.O. di Pneumologia.
Le capacità<br />

dell’equipe medico-infermieristica e la dotazione tecnico-strumentale<br />

del reparto di Pneumologia sono state affinate ed aggiornate costantemente.<br />

E’ quindi un’attività di routine per il personale della Pneumologia<br />

di Arco trattare pazienti affetti da insufficienza respiratoria. Nel<br />

caso specifico l’anziana signora era già nota al reparto per precedenti<br />

ricoveri, nel corso dei quali era stata riconosciuta affetta da una severa<br />

insufficienza respiratoria cronica ed era di conseguenza stata posta<br />

in ossigeno terapia e ventilazione meccanica non invasiva domiciliare.<br />

Negli ultimi due anni aveva goduto di una discreta stabilità clinica,<br />

tale comunque da non rendere necessario il ricovero ospedaliero. Era<br />

stata seguita presso la Casa di Riposo di Riva del Garda dove viveva,<br />

dal personale del Servizio di Ossigeno e Ventilo Terapia domiciliare<br />

organizzato e gestito dalla U.O. di Pneumologia di Arco. <strong>Il</strong> 23 maggio<br />

2010 la paziente era giunta in Pronto Soccorso in stato semicomatoso,<br />

con una grave insufficienza respiratoria acuta, severo quadro di<br />

acidosi mista, gravemente ipotesa, pressoché anurica. Essendo una<br />

paziente nota, i medici dell’emergenza avevano posto l’indicazione di<br />

ricoverarla presso l’U.O. di Pneumologia. Nell’immediato era stata impostata<br />

la terapia di supporto del caso, compresa l’ossigeno terapia<br />

e la ventilazione meccanica non invasiva. Data la gravità del quadro<br />

clinico è stato condiviso sin da subito con i famigliari, costantemente<br />

presenti al capezzale della paziente, di evitare manovre rianimatorie<br />

più invasive, anche facendo riferimento a quanto precedentemente<br />

dichiarato dalla signora stessa. I famigliari sono stati costantemente<br />

aggiornati del persistere del grave quadro clinico e delle sempre<br />

più ridotte possibilità di recupero. Nei giorni successivi, nonostante<br />

il sostegno famacologico, la paziente si è mantenuta anurica ed ha<br />

sviluppato uno stato anasarcatico, con comparsa di velature pleuriche<br />

al controllo radiologico. E’ sempre persistito lo stato di acidosi mista.<br />

La paziente ha sempre utilizzato la ventilazione meccanica per via non<br />

invasiva interrompendo la stessa ad esempio per mangiare o per bere<br />

o per comunicare con i medici, il personale e i famigliari e nei momenti<br />

in cui diveniva insofferente alla stessa.<br />

Punto 2)
 Nel momento dell’arresto respiratorio della paziente, l’infermiera<br />

professionale presente in reparto ha immediatamente provve-<br />

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